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L'intervento

“Il mio voto ad Expo? 6+, forse 6,5”

30 Ottobre 2015
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(Il Decumano e Carlo Petrini)

“Il mio voto ad Expo? 6+, forse 6,5 non di più”

Parla così Carlo Petrini, fondatore di Slow Food sentito da Cronache di Gusto proprio alla vigilia della chiusura dell’Esposizione Universale (domani chiuderà i battenti dopo sei mesi).
Un voto tra zero e dieci glielo abbiamo chiesto noi. E per Petrini l'Expo merita un pizzico sopra la sufficienza. Ed oggi il fondatore di Slow Food compie la sua analisi sull'Expo dalle colonne di Repubblica, in un articolo scritto a sua firma.

Scrive: “Bisognerebbe in realtà aspettare un po’ prima di dire cosa Expo ha portato e cosa invece ci ha solo promesso”. Petrini, poi nel suo articolo, affronta con ludica determinazione il tema di Expo, un tema che definisce “ardimentoso, complesso, che sguscia via dalle gabbie in cui lo si vorrebbe intrappolare come merce; diventa ambiente, salute pubblica, paesaggio, giustizia, cultura, spiritualità, diritti”.
Poi la domanda: “Cosa dovrebbe dire un paese moderno per dimostrare di essere all’avanguardia sul tema cibo”?

Per il fondatore di Slow Food, parlare di tonnellaggi, esportazioni, percentuali di pil, brevetti “se il cibo fosse solo merce basterebbe”. Ma Petrini sa che non è così: “Un paese all’avanguardia dovrebbe sfoggiare una popolazione senza diabete, senza affamati, senza obesi. Dovrebbe narrare un sistema produttivo senza sprechi, un suolo fertile, acque pulite, mari pescosi. Quali e quanti tra i paesi dell’Expo possono farlo”?
Il problema di Expo per Petrini è stata una mancanza di un percorso formativo adeguato per i visitatori che, spesso lasciati da soli ed al caso, ricevevano informazioni sommarie, non entravano appieno all’interno del messaggio che questa esposizione universale voleva lanciare.

Conclusione amara: “L’eredità formale è una Carta di Milano che avrebbe potuto e dovuto essere più solenne e concreta e che, invece, si è purtroppo risolta in una enunciazione un po’ troppo lieve, quasi frettolosa, alla quale molta parte della società civile non si sentita di aderire. (…) Expo chiude, ma un’accresciuta consapevolezza e determinazione a conoscere e difendere il pianeta, quella domani inizia”.

C.d.G.