Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'intervento

“Affidiamo l’agricoltura agli altri ministeri, pure a quello della Difesa”

21 Maggio 2013
walter_massa walter_massa

Un piccolo imprevisto ha impedito a Walter Massa, produttore di vino piemontese di partecipare al forum di Cronache di Gusto “Il gusto italiano per il mondo” che si è svolto ieri a Palermo. Riceviamo e volentieri pubblichiamo un'ampia sintesi di una sua riflessione.

La società è cambiata, il mondo rurale, il settore primario, pian piano è diventato ultimo come importanza politica, come risorsa economica, intellettuale, culturale e pure colturale; per la collettività, ciò non è mai stato un problema, l'agricoltura da sempre sopravvive e ha dato, e la vacca è stata munta fino ai giorni nostri, ma oggi non ha più latte, nè forza. 

Dall'inizio del terzo millennio il mondo rurale è profondamente cambiato, anche se certi poteri si ostinano a non staccare la spina, la strada è segnata. Il gusto che il mondo vuole dall'Italia è il gusto originale, il gusto del prodotto artigianale, il gusto, mi sia concesso, che può arrivare all'esclusiva snob. L'artigiano va lasciato produrre, va assecondato nella sua filiera e nei tempi, ne va a beneficio di tutto il tessuto sociale. Certo va pure controllato ma con intelligenza, insomma anche il controllore non deve essere un nemico. 

Pure il credito deve rivedere la sua politica nei confronti di chi fa artigianato. 

Il modello primi ottocento, come pure del novecento, è oggi improponibile.  Sta di certo che oggi, a nessun uomo normodotato conviene partire con un'avventura agroartigianale seria, meglio etica, a chiunque conviene affittare ad altri o vendere ciò che ha ereditato e andare a dirigere, ed essere retribuito sulla meritocrazia, qualche azienda agroindustriale. Ci si diverte lo stesso, si è più sereni, si è coccolati, a Natale arriva il panettone, si rischia di trovare un partner di primamano non usato, pur se garantito. Certo, poi interviene la coscienza, magari il sano egoismo e allora parte lo spermatozoo dell'imprenditore. Meglio uno stipendio che essere costretti dal sistema bieco e cieco e far cose inutili, multati sistematicamente, o mutilati nell'idea produttiva. Per favore, non parliamo di crisi del lavoro. L'agricoltura, ha bisogno di cervelli, braccia, umiltà e volontà e certo la coscienza. Qui deve intervenite, se c'è, lo Stato, semplicemente perché l'insieme delle coscienze è quello che crea lo Stato. 

Per far nascere e mantenere agricoltori artigiani il Ministero dell'Agricoltura o che dir si voglia va abolito e conseguentemente l'Ice. In sinergia debbono occuparsi di agricoltura il Ministero delle Pari Opportunità, dei Beni Culturali, del Turismo, della Salute, dell'Ambiente e della Difesa. Sì, il Ministero della Difesa è fondamentale per aiutare l'agricoltura artigianale. Certo ai fucili vanno affiancati i picconi e i badili. Quando Paesi di mille abitanti avevano almeno cento aziende agricole, il presidio territoriale regimava le acque al momento opportuno, con benefici per i fondi agricoli propri e limitrofi, e di paesi e città sottostanti. Gli animali selvatico non arrecavano danni in quanto naturalmente tenuto nel loro habitat. Oggi basta non aver il controllo di queste forze naturali per rendere antieconomica un'avventura agroalimentare. 

Il Ministero del Turismo è l'inizio della promozione gratuita, anzi, remunerata, perché il turista prima paga e poi esporta. Quando il Bel Paese funziona è imbattibile. Se stimoliamo la conoscenza delle nostre risorse, verrà spontaneo trovare importatori-imprenditori che lotteranno tra loro anticipando dollari per garantirsi poche bottiglie di olio, vino e specialità varie. 

Il Ministero della Cultura sarà quello che farà la differenza, basterà che i dirigenti ministeriali si carichino di umiltà è passione in modo da essere vicini alle fucine produttive di Pil-etico. 

Il Ministero della Salute è fondamentale, vigila in un sol fascicolo sul momento di coltivazione, produttivo e distributivo, facendo risparmiare tanto tempo.  

Il Ministero dell'ambiente a contatto con le realtà produttive evita in primis di caricarsi di ridicolo dando forza solo a certe fazioni, vedrebbe un mondo diverso produttivo di ricchezza, di cultura, di paesaggio. Si renderebbe utile facendo sì che il fumo senza diossina salga verso il cielo. 

Chiudo citando Adam Smith: ….sebbene questi vigneti siano coltivati con più cura degli altri, l'alto prezzo del vino non sembra essere l'effetto ma la causa di queste cure. Con un prodotto di così alto valore, le perdite causate dalla negligenza sono tanto grandi da costringere anche i più trascurati a fare attenzione. W l'agricoltura, W l'artigianato, W l'industria e W l'Italia.

Walter Massa