di Annalucia Galeone
Nell'ultimo periodo l'allarmismo generato dalla Xylella domina la scena, occorre dissolvere alcuni dubbi e individuare i criteri per acquistare un olio di qualità.
“Un olio si può definire e classificare come extravergine di oliva, quando ha una acidità entro 0.8, un gusto organolettico irreprensibile, cioè senza difetti e rispetta i parametri chimico fisici indicati nel Regolamento Comunitario vigente – afferma – Nicola Perrucci, Capo Panel e consulente oleario”.
Dalle piante colpite dalla Xylella è possibile ottenere olio extravergine?
“Se sui rami ci sono olive sane e integre quasi sicuramente si può ottenere olio extra vergine di oliva. Dopo il processo di trasformazione l’olio prodotto deve essere assaggiato e analizzato per classificarlo. Il batterio si stabilisce nel tronco della pianta”.
È iniziata la raccolta delle olive. Quali sono le aspettative per la campagna 2015/2016 in Puglia?
“Ad oggi, siamo nel pieno della raccolta e della trasformazione. La produzione 2015/2016 sarà di buona qualità, non ha subito attacchi dalla mosca olearia. Sia in Italia che in Spagna, i principali produttori di olio d’oliva, ma anche i più grandi esportatori, hanno avuto una impennata sui prezzi dovuta alla scarsa produzione e gli scambi commerciali. Oggi torna l'ottimismo, ma i prezzi saranno molto più bassi. In Puglia oscilleranno tra 3,60 e 4,60 euro al litro”.
Prevenzione o eradicazione, qual è la strada da seguire?
“Non sono un agronomo, esprimo un giudizio personale. Forse la soluzione migliore sarebbe la eradicazione e la messa a dimora dopo la fase di disinfestazione del terreno con altre piante selezionate per la produzione di olio extra vergine di qualità. Credo che la Regione Puglia dovrebbe elaborare un 'Piano Olivicolo Regionale', quello che non è mai stato fatto a livello nazionale e invitare al confronto i rappresentanti delle maggiori associazioni di produttori e i tecnici esperti di olivicoltura per poter dare un supporto tecnico all’argomento. In questo modo si potranno mettere a dimora piante di cultivar pregiate. Il Salento potrà diventare la zona per eccellenza per la produzione di olio di qualità. Certamente nel piano olivicolo dovranno essere previsti rimborsi per il mancato raccolto”.