(Olive nella cesta: è sbagliato lasciarle troppo tempo qui in attesa di essere trasportate al frantoio)
di Gianni Paternò
Il 2015 sarà ricordato come un anno record nella produzione delle olive. Le favorevoli condizioni meteorologiche stanno determinando olive sane, non attaccate da malattie ed insetti, quindi suscettibili di produrre un extravergine di grande qualità.
Addirittura in molti casi i laboratori di analisi accreditati hanno difficoltà a misurare il grado di acidità, uno dei parametri che indica la qualità dell’olio.
Oltre per la qualità quest’anno si sta rivelando record per la quantità tanto che al frantoio si sta avendo un forte calo del prezzo di vendita. E’ la crudele legge del mercato. La notevole produzione determina che i frantoi stanno lavorando ininterrottamente nelle 24 ore. Ma nonostante il tempo pieno si manifestano ritardi nella lavorazione delle olive con lunghe attese tra il momento della raccolta e la loro molitura. Nulla di più grave per trasformare un’oliva sana e di qualità in una pessima. Infatti l’ammasso delle drupe anche in contenitori aerati provoca fermentazioni dannose e il cosiddetto riscaldo. La corretta pratica vorrebbe che le olive fossero portate e molite nel frantoio entro le 24 ore dalla raccolta, al massimo entro i due giorni, meglio ancora immediatamente dopo la raccolta.
(Le olive sugli alberi in attesa di essere raccolte)
Epifanio Gullo, titolare dell’omonino frantoio in Aliminusa, lamenta che alcuni produttori, specialmente i piccoli che fanno l’olio per uso familiare e/o per venderne una parte, ammassano le olive per addirittura 5-7 giorni vanificando il buono che la natura sta dando. Bisogna informare i produttori che è molto meglio tenere all’albero le olive e non raccoglierle fin quando si possa stabilire il proprio turno di molitura.