“I numeri dell’Istat ci dicono che l’agricoltura ha trainato la crescita dell’occupazione, con un +2,2% a livello nazionale e un +3% al Sud. Campolibero ha aiutato. Così come hanno contribuito il taglio delle tasse con l’eliminazione dell’Irap e dell’Imu agricola che valevano 600 milioni di euro”.
Lo ha detto il ministro Maurizio Martina in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
“Campolibero è stato il primo mattone per costruire una politica agricola nazionale più forte, capace di guardare a un nuovo modello di sviluppo – ha detto Martina -. Le parola d’ordine del provvedimento sono state semplificazione, lavoro e giovani. Su questi fronti abbiamo avuto un avanzamento concreto. Penso ad esempio ai controlli. Da anni si parlava di come evitare duplicazioni e sovrapposizioni che penalizzano le aziende. Grazie a Campolibero c’è il Registro unico dei controlli, operativo e con oltre 220 mila verifiche consultabili dagli organismi di controllo via web”.
Proprio Campo Libero ha contribuito a questo aumento dei giovani in agricoltura: “Tra le misure – dice Martina – voglio ricordarela detrazione per affitto dei terreni al 19% per giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli fino a 35 anni e gli incentivi all’assunzione di giovani con contratto a tempo indeterminato o determinato di minimo 3 anni, con sgravio di 1/3 della retribuzione lorda”.
E dopo due anni di Campo Libero, 20 mila ragazze e ragazzi hanno trovato lavoro nel settore primario con un crescita del 16%.
Capitolo semplificazione e controlli: “Abbiamo aumentato i controlli e aumentato le aziende verificate – spiega Martina -. Eliminando il più possibile le duplicazioni. Anche su questo fronte possiamo migliorare, ma dei passi sono stati fatti. L’introduzione della diffida è un elemento che rivendico con orgoglio. Prima di far scattare una sanzione diamo tempo all’azienda di adeguarsi alla norma, di correggere l’errore fatto. È un rapporto nuovo tra amministrazione e imprese che sta dando frutti molto importanti. Grazie a Campolibero in un anno sono state quasi 3mila le diffide emesse e tante di queste si sono tradotte in multe evitate dalle aziende”.
Ma che l’agroalimentare attiri i giovani “lo si vede anche dall’aumento del 44% degli iscritti ai corsi di laurea collegati a questo mondo – spiega il Ministro -. Lo abbiamo toccato con mano al nostro evento “Agrogeneration”, dove abbiamo coinvolto oltre 500 under 40 che lavorano in agricoltura o hanno aperto start up agroalimentari. Giovani con proposte e soluzioni. Dai droni adatti alle colture mediterranee, alle applicazioni di Arduino in agricoltura fino alla stampante 3d che utilizza bioplastica ricavata dalla canapa. L’Italia può essere leader dell’innovazione in questo campo per questo Agrogeneration diventerà un laboratorio permanente di idee nuove”.
In Italia sono oltre 70 mila le imprese condotte da under 40, in termini assoluti siamo tra i primi in Europa. “Abbiamo però una percentuale ancora bassa rispetto ai conduttori over 65 – dice Martina -. Per questo stiamo lavorando sul ricambio generazionale, anche favorendo il subentro gestito dal nostro ente Ismea. È una politica di lungo periodo che ha bisogno di almeno due tre anni per essere valutata nei suoi effetti, ma un’inversione di tendenza è già in atto. Anche nella prossima stabilità inseriremo nuove misure per i giovani. È una delle priorità assolute”.
C.d.G.