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L'intervento

“L’enologo del futuro? Sarà sempre più fondamentale per il racconto di vini e territori”

13 Dicembre 2019
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(Riccardo Cotarella – ph Vincenzo Ganci)

di Annalucia Galeone

L'enologo del futuro come sarà? L'identikit dell'esperto del vino 3.0 l'abbiamo scoperto a tu per tu con Riccardo Cotarella. 

Noto enologo, produttore, docente universitario, consulente e Presidente Assoenologi e dell’Associazione Mondiale degli enologi, già al terzo mandato, è per molti un punto di riferimento, rappresenta forse più di chiunque altro la moderna versione del professionista diventato anche influencer e comunicatore. “L'enologo è un appassionato, competente e ricercatore – ha ribadito Riccardo Cotarella – Il ricercatore è colui che non si accontenta, va avanti nello studio e nella sperimentazione, non si culla mai di aver valorizzato un territorio. Per me deve essere come quell'esploratore che punta all'orizzonte, per quanto cammini non lo puoi mai raggiungere, per quanto ricerchiamo non avremo il tempo dovessimo campare duecento anni di scoprire tutto ciò che il vino può offrire”. Il tema è stato anche affrontato nel corso del Congresso Assoenologi che si è tenuto a Matera. L'edizione 2020 si terrà a Genova, presso l'area portuale, 1.500 i posti disponibili. L'argomento scelto è “Il territorio, l'unico vero dna dei vini”. L'attenzione sarà focalizzata sulla degustazione organolettica, sul packaging e un approfondimento sulle strategie di comunicazione orientate al cliente con uno speciale focus diretto da un americano, uno dei più noti personaggi del vino, il cui nome al momento rimane ancora misterioso. La funzione dell'enologo è per Cotarella completa e ben definita, è una figura dotata di numerose abilità e di una alta capacità tecnica.

“Serve un aggiornamento costante – sottolinea Cotarella – Il vino ha bisogno di B2B, di persone che si parlano guardandosi negli occhi. Noi enologi riteniamo di poter raccontare i vini meglio di chiunque altro. Non di rado a questa funzione si accostano alcuni personaggi magari in tutt’altre faccende affaccendati che poco o nulla sanno dei processi in vigna ed in cantina. Il consumatore attuale è acculturato, esigente, appassionato e pertanto cerca con tanta sete del conoscere ed è normale quindi che si rivolge a quella figura professionale che, dall’impianto del vigneto alla messa in bottiglia, può con cognizione di causa descrivere l’intero processo.  Un ruolo importante quello dei giornalisti quando con cognizione di causa sanno ben raccontare l’azienda, la famiglia e i territori, così come è fondamentale il ruolo del sommelier chiamato a definire organoletticamente un vino ed i suoi abbinamenti, nonché ad educare all’uso dei sensi coloro che si avvicinano con passione alla degustazione. Ecco perché oltre al contenuto della bottiglia risultano determinanti il racconto della storia, delle origini, della fatica quotidiana, del rapporto con la terra, dei sogni realizzati e di quelli ancora nel cassetto.

La mission dell'enologo del millennio è quella di approcciarsi a tutti coloro che amano il vino (fondamentale esprimersi in una lingua internazionale)  per coinvolgere il pubblico in un percorso emozionale a 360°. “Curiamo la formazione professionale continua dei nostri associati attraverso la promozione e l’organizzazione di corsi, seminari, incontri, congressi, conferenze e viaggi di studio – afferma Riccardo Cotarella – Il prossimo anno andremo in California. Nel 2020, uno dei primi corsi in calendario sarà un incontro in aula per sviluppare una serie di competenze una volta ritenute marginali, ma oggi sempre più necessarie. Si parlerà di evoluzione del mercato, delle sue dinamiche e tendenze”. Assieme a Sergio Cimino e Jolanda Tinarelli, due esperti di management, il Presidente Assoenologi ha pubblicato un libro dal titolo “Strategia di mercato e gestione dell'impresa vitivinicola” per analizzare i temi chiave dello sviluppo dell'impresa del terzo millennio.“Produrre un vino eccellente è condizione indispensabile, ma non più sufficiente per il successo della cantina. L'eccellenza del prodotto va corroborata e sostenuta con l'attenta gestione dei processi e dei costi di produzione, l'organizzazione delle risorse umane e tecnologiche, l'efficacia della comunicazione”scrive Cotarella. Alla domanda sul rinnovo della carica come  Presidente schiva il quesito con un domani si vedrà.