Un’associazione, quella italiana dei sommelier (Ais) che vanta oltre 50 anni di storia. Fondata il fondata il 7 luglio del 1965, da oltre cinquanta anni forma professionisti e comunicatori del vino, ottenendo già il 6 Aprile 1973, con Decreto numero 539 del Presidente della Repubblica, il riconoscimento giuridico dello Stato.
Tanti successi e ancora tanto da fare. Ne parliamo con la responsabile della comunicazione Ais Sicilia, Flavia Catalano. “La figura del sommelier oggi va rivista e rivalorizzata. C’è confusione. Sommelier non è più solo colui che fa la mescita del vino – afferma – Oggi si occupa di redigere la carta dei vini, di consigliare i clienti, ha conoscenza dei territori del vino ed è sempre più richiesta dalle cantine, a tal punto che spesso sono gli stessi produttori di vino a sentire la necessità di iscriversi ai nostri corsi”. Ma c’è ancora qualche lacuna forse nel settore della ristorazione. “Ancora non c’è da parte della ristorazione il riconoscimento del giusto valore che appartiene alla figura professionale. Nonostante la crescita dell’importanza del dialogo tra cibo e vino è così. Tanto ancora si deve fare – prosegue -. Vogliamo lavorare insieme a ristoratori e chef stellati. Non deve esserci distinzione tra vino e cibo. Bisogna coniugare le due figure per la crescita del settore”.
Oggi la figura del sommelier sta cambiando notevolmente. C’è un interesse fortissimo, ma cosa offrono i corsi Ais Sicilia? “L'Ais Associazione Italiana Sommelier Sicilia opera sul territorio, con una esperienza ultra ventennale, organizzando corsi di qualificazione professionale, degustazioni guidate, seminari a tema, cene, tour enogastronomici presso aziende vitivinicole in Italia e nel mondo; collabora in partnership, con le più importanti associazioni del settore food and wine contribuendo a dare valore ad eventi, congressi e simposi nazionali e internazionali grazie alla professionalità e alle competenze della squadra servizi. Sempre sensibile ad iniziative benefiche, di cui si fa anche promotrice. Siamo sempre presenti alle più importanti manifestazioni del vino e del cibo. E da anni, a fianco di Taormina Gourmet, evento di Cronache di Gusto”, afferma.
Oggi il presidente regionale dell’Ais Sicilia è Camillo Privitera. L’associazione conta circa mille soci, tra sommelier e appassionati. Nel corso dell’anno i corsi per diventare sommelier si strutturano in tre livelli. Presenti in tutte le province siciliane. A sceglierli sono in tanti, dai neo-diplomati dell’Istituto Alberghiero ai produttori, dai professionisti del settore ai semplici appassionati, curiosi di approcciarsi in modo più tecnico al vino. Il corso è altamente tecnico e chi lo completa acquisisce una conoscenza tecnica sulla degustazione, sui territori, con un approfondimento sull’Italia ma anche su territori vocati nel mondo, per finire con la conoscenza degli abbinamenti cibo vino, una caratteristica quest’ultima che contraddistingue i corsi Ais. Ad essere formati sono i sommelier da una parte e i comunicatori del vino dall’altra. Proseguendo con la formazione si diviene relatori. “I relatori Ais hanno una formazione specifica per chi vuole diventare degustatore ufficiale. Sono gli stessi che fanno parte del team che cura la guida Vitae, che quest’anno uscirà il 26 ottobre a Roma. In Sicilia siamo circa 30 persone ad occuparcene”, afferma Flavia.
Come si diventa relatori? “I relatori seguono un lungo percorso formativo, perché prima diventano sommelier, poi degustatori ufficiali ed infine seguono un corso per comunicatori sostenendo un esame specifico finale. L’Ais è un’associazione che di fatto abilita ad una professione, favorendo l’inserimento nel mondo del lavoro”, conclude.
F.L.