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L'intervento

Enrico Crippa: “Lo chef? E’ come un calciatore. Deve allenarsi, ma deve avere talento”

01 Marzo 2017
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(Enrico Crippa)

Lo chef è un po' come il calciatore, serve il talento per il gesto, ma al talento va affiancato l'allenamento e il saper stare in squadra.

Parola dello chef tristellato Enrico Crippa, secondo chef italiano dopo Bottura nella lista dei migliori 50 chef al mondo (“The World of 50 Best”), intervenuto nei giorni scorsi in aula al Master della Cucina Italiana – promosso da Esac Spa nel vicentino nell'ambito del ciclo di studi “Cucina d'Autore”. Secondo Crippa in cucina sono cinque gli ingredienti che fanno di un cuoco un grande chef. “Occorre – ha detto lo chef del Piazza Duomo di Alba (Cuneo) – sicuramente tanta volontà, curiosità, perseveranza, amore e gesto inteso come tocco personale, abilità e destrezza. E' difficile fare una classifica perché sono tutti allo stesso modo importanti, però di sicuro la curiosità ha un bel ruolo e può essere il fattore trainante. Si può essere curiosi nella forma, nel gusto, nell'arte, nel colore, nella storia della cucina e nella scelta degli ingredienti”.

“Per quanto riguarda il gesto – ha concluso Crippa – è un qualcosa con cui ci si nasce, può essere affinato, ma bisogna accorgersi di averlo per poterlo fare. Qualcuno durante la vita non se ne accorge mai, e non sa di possedere un dono”. 

C.d.G.