Il caso di un vino in Germania che evoca il Prosecco sollevato da cronachedigusto.it scatena la reazione di uno dei Consorzi di tutela.
Giancarlo Vettorello (nella foto), direttore del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, annuncia l'intenzione di volere avviare un'indagine. Come lui stesso conferma, l'agropirateria in Germania non è affatto un fenomeno sporadico, e quest'ultimo intercettato non sarebbe altro che l'ennesimo tentativo di scimmiottare la perla enologica Made in Italy più famosa al mondo.
Ad occuparsi del probabile plagio sarà proprio lo studio legale che il Consorzio, insieme al Consorzio Prosecco Doc e a quello dei Colli Asolani, ha aperto in quel Paese proprio per contrastare il ricorso all’italian sounding. Sintomo questo del successo che gode il prodotto all'estero e in particolare in Germania, un mercato molto forte che nell'ultimo anno ha visto commercializzate 35milioni di bottiglie assorbendo il 34% dell'export.
“L’uso del termine Secco e la vestizione che evoca lo stile italiano è un’abitudine assai diffusa in molte zone viticole tedesce – dichiara Vettorello -. Prima, la produzione di Prosecco, negli anni precedenti il riconoscimento della denominazione, era vittima di plagi più di adesso, esisteva un vino generico da tavola su cui non vi erano controlli, ora non c’è nessuna possibilità di falsificare il Prosecco, è protetto in tutta Europa, e ad alcuni produttori non rimane che inventare vini di fantasia”.
Su quest’ultima intercettazione del Bodensee Secco il direttore assicura: “Lo studio legale cui si appoggia il Consorzio verrà immediatamente allertato. Segnaleremo l’etichetta e valuteremo se vi sono le condizioni per mettere in atto un’azione contro questo produttore. Ma già da tempo stiamo conducendo lì indagini approfondite su casi di speculazione attorno all’immagine del vino italiano. Sul caso specifico del Bodensee Secco posso dire che siamo dinnanzi ad un banale tentativo di suggerire una similitudine”.
C.d.G.