(Giorgio Calabrese)
Sulla vicenda delle calorie inserite nelle etichette del vino, interviene anche Giorgio Calabrese, esperto di Scienza dell’Alimentazione e docente di alimentazione e nutrizione umana presso l’Università del Piemonte orientale di Alessandria e presso l’Università di Torino e di Messina.
“La vicenda delle etichette e dei valori nutrizionali sul vino è il segno di una guerra commerciale fra paesi europei che strumentalizza gli aspetti salutistici”, dice Calabrese. Secondo il professore, in atto c'è un vero e proprio braccio di ferro, perché “all'Unione europea – spiega Calabrese – non piace l’idea di un’italia che obblighi nel proprio territorio ad indicare origine delle olive per l’olio e del latte per il formaggio (quest’ultima di prossima attuiazione, ndr) e quindi risponde dando ulteriori paletti. Se vogliamo essere così rigorosi, dicono da Bruxelle, dobbiamo essere rigorosi su tutto ed ecco l‘indicazione delle calorie per il vino”. Solo che, così, l'Unione euopea mette in atto provvedimenti che dividono anziché unire. “Sul vino l'indicazione calorica non mi sembra una cosa necessaria, perché non si può associare il vino ad una bibita gassata – dice il professore – Ma in ogni caso si fa prima a rispettare questa indicazione, piuttosto che sollevare steccati e innescare nuove guerre”.
Discorso diverso, invece, per quel che riguarda l'elenco degli ingredienti in etichetta: “Su questa questione sarei molto più cauto – spiega Calabrese – E’ vero che le conoscenze cliniche ci fanno scoprire nuove intolleranze o nuove allergie, come coloro che sono intolleranti all’albume d’uovo che spesso nel vino è utilizzato nelle chiarifiche. Ma il vero problema salutistico per chi beve vino, nel 99 per cento dei casi, riguarda i solfiti per il quale esiste già l’obbligo di indicarli in etichetta”. Poi altro questione spinosa, l'etichetta a semaforo, con la quale, attraverso i colori rosso, giallo e verde, vengono indicate le quantità di grassi e calorie: “Sono contrarissimo all'idea del semaforo – ha detto Calabrese – Ho contestato pure pubblicamente il ministro della Salute del Regno Unito Jeremy Hunt, che ritiene da semaforo verde la Red Bull e la Coca Cola Zero e da semaforo rosso l'olio extravergine e il Parmigiano Reggiano. Se è così, voglio mangiare per tutta la vita Parmigiano Reggiano e consumare olio extravergine di oliva. L’italia è il posto dove si produce il migliore cibo al mondo e questo primato non sempre ce lo perdonano”.
C.d.G.