Corinto Nero.
Il termine del varietale se utilizzato per indicare la bacca rossa coltivata in certe zone della Sicilia, in particolare nelle Lipari, sarebbe improprio. Nome di uso comune, eredità della tradizione. Lo precisa Attilio Scienza (nella foto), ordinario di Viticoltura all’Università di Milano, con un commento all’articolo pubblicato su cronachedigusto.it riguardante la nuova etichetta di Corinto Nero firmata da Nino Caravaglio, produttore a Salina.
Il Corinto Nero, propriamente detto, sarebbe la varietà che troviamo diffusa in Grecia e in Turchia e da cui si ottiene l’uva passa da cucina. Quello custodito in Sicilia sarebbe invece un Sangiovese Apirene. “Il Dna di queste uve è quello di un Sangiovese – dice Scienza -. Corinto Nero è un sinonimo improprio. Non dobbiamo pensare al Sangiovese della Toscana. In Sicilia, e in tutto il sud Italia, questo varietale è più frequente di quanto si possa pensare, per esempio sull’Etna ce ne sono tantissime piante. Solo che le chiamano in modo diverso. Il Sangiovese è uno dei padri del Nerello Mascalese, e di molte altre varietà come il Frappato, o come il Gaglioppo”.
C.d.G.