Promosso dall’Associazione Città del Vino, dalla Federazione delle Strade del Vino e dei Sapori di Sicilia e da Iter Vitis, l’incontro che si è svolto a Palazzo Branciforte ha voluto mettere sulla stessa direttrice il vino, la cultura ed il turismo, per individuarne possibili elementi di raccordo e costruire una strategia coerente per il futuro della Sicilia.
“Dobbiamo promuovere la Sicilia come la Borgogna del Mediterraneo attraverso alleanze vere e percorsi condivisi, ripensare a nuovi modelli organizzativi, costruire nuovi paradigmi, mettere a valore il patrimonio enogastronomico di Sicilia” questo, all’apertura dei lavori, il monito di Calogero Impastato, coordinatore Città del Vino in Sicilia e di Aurelio Coppola, direttore della Federazione delle Strade del Vino e dei Sapori di Sicilia.
Il turismo enogastronomico presenta ancora margini di crescita, è quanto emerge dall’XI rapporto dell’Osservatorio sul Turismo del Vino. Paolo Benvenuti, direttore dell’Associazione Nazionale Città del Vino, nel presentare i principali risultati della ricerca, si chiede se, in questi spazi di crescita, la Sicilia sa dove andare e perché, indicando nella prossima programmazione e nell’Expo 2015, le nuove opportunità da cogliere.
“Usare il vino per rappresentare il mondo”, così Gianfranco Marrone, dell’Università degli Studi di Palermo, ripensa ad un suo viaggio nella regione dello Champagne in compagnia del figlio di sei anni. Lui stesso racconta che, volendo disegnare e colorare insieme al figlio, si accorse che la scatola acquistata presso il wine shop della cantina appena visitata, conteneva soltanto i colori della vigna.
“Negli ultimi trent’anni i consumatori si sono evoluti – dice Alessio Planeta, titolare dell’omonima cantina. Se negli anni ottanta l’attenzione era rivolta al prezzo e negli anni novanta alle guide del vino, nel duemila il consumatore sviluppa nuove curiosità: oggi infatti si parla di sostenibilità e quindi di vini biologici e di vini naturali. L’argomento del futuro riguarderà invece i contenuti culturali del vino come l’agronomia, la genetica, la storia, l’antropologia, l’arte e lo spettacolo”.
Per Emanuela Panke, segretario generale di Iter Vitis, l’enoturismo significa andare oltre la degustazione del vino e la visita in cantina; si tratta piuttosto di un’esperienza culturale che può coinvolgere anche gli “astemi”. Mentre Caterina Greco, direttore del Parco Archeologico di Selinunte, immagina nuovi percorsi eno-culturali in un possibile crocevia fra le strade del vino e le strade della colonizzazione greca in Sicilia.
“La storia della viticoltura siciliana è una storia di uomini, di relazioni fra uomini e di riscatto; pertanto una riflessione sul nostro passato può rappresentare una risorsa per il futuro del vino siciliano”, spiega Girolamo Cusimano, dell’Università degli Studi di Palermo.
Convinti delle grandi potenzialità legate all’enoturismo sono Salvatore Li Petri, direttore delle Cantine Settesoli e Matteo Rizzo, sindaco di San Vito Lo Capo che raccontano, attraverso l’esperienza del Vineyard Toure del Cous cous fest, “un altro modo” di promuovere i vini di Sicilia mettendo in rete valori quali territorio, comunità ed innovazione.
“L’Apq Azioni di Sistema per il turismo, rappresenta un ulteriore contribuito alla realizzazione di nuovi percorsi di crescita condivisa”, afferma Dario Di Bernardi, responsabile enoturismo dell’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia. Il progetto Dalla Cultura del territorio al Turismo enogastronomico – aggiunge Di Bernardi- si pone come obiettivi quello di creare un’offerta territoriale integrata, attraverso l’attivazione di sinergie tra gli imprenditori locali e le Strade del vino di Sicilia. Al riguardo, Sebastiano Torcivia, dell’Università degli studi di Palermo, riflette sulla natura atomistica delle numerose iniziative attivate in Sicilia a favore del turismo enogastronomico e sulla mancanza di una regia unica.
A chiusura dei lavori, è stato siglato l’accordo tra Confindustria Sicilia Alberghi e Turismo, Federazione Strade del Vino e dei Sapori di Sicilia , Movimento Turismo del Vino ed Enterprise Europe Network per la realizzazione del progetto Sicily Tasting Network: una rete di promozione e diffusione del turismo enogastronomico siciliano.
Lorella Di Giovanni