Farà tappa domani, giovedì 6 ottobre, a Palermo presso l’hotel di piazza Borsa, la delegazione di buyer e giornalisti dei paesi dell’area BRIC e del Nord Europa già in giro da qualche giorno per i territori della Sicilia del vino.
Dall’Etna ad Agrigento a Caltanissetta. Un fitto programma di visite affiancate agli incontri commerciali con le aziende che, con l’Istituto regionale della vite e del vino, hanno voluto condividere l’iniziativa di incoming. Continua così la strategia di sostegno all’export del vino siciliano messa in atto dall’Istituto regionale della vite e del vino. “La delegazione è stata formata – spiega Dario Cartabellotta, il direttore generale – selezionando in quei paesi le aziende importatrici e i rappresentanti delle testate più influenti e conosciute”.
Così il brasiliano Giovanni Bacigalupo della Vector International, il cinese Hon Wai Chan della Cottage Vineyards Limited, l’indiano Harshal Shah sono tra gli ospiti i più conosciuti a livello internazionale. Di rilievo anche la stampa specializzata: dalla cinese Guangdong Wirne Magazine alla brasiliana Wine Style Magazine, senza dimenticare Indian Wine Accademy e Delwine dell’India. “L’autorevolezza di professionisti specializzati ed il radicamento distributivo di queste realtà commerciali – prosegue il direttore – costituiscono un’opportunità importante per il sistema vitivinicolo della Sicilia che ha scelto di investire nella qualità dei vini ma anche sul management che gestisce i processi di internazionalizzazione delle aziende produttrici “. Trentuno le aziende che domani potranno presentare, con formula BtoB, la selezione dei vini proposti per i mercati emergenti e focalizzati sulle varietà di tradizione, a partire dal Nero d’Avola, vitigno principe. “La Sicilia del vino di qualità – conclude Cartabellotta – con questa nuova iniziativa, prosegue la sua strategia di penetrazione e di consolidamento nei mercati emergenti come Cina, Brasile ed India e non dimentica i paesi del Nord Europa, sempre più “innamorati” dei vini della fascia solare e mediterranea. È fondamentale sottolineare sia l’importanza di garantire la presenza nei mercati già consolidati, sia la necessità di presidiare i nuovi mercati, come Cina, Brasile, India, che hanno risposto in maniera positiva all’offerta italiana e che, in assenza di attività non solo rischiano di essere perduti, ma anche di trovare fertile terreno per le contraffazioni e le imitazioni dei nostri prodotti. Non a caso alcuni mesi fa, alla London International Wine Fair, fa sono stati proposti per la prima volta Nero d’Avola e Grillo of India”.
S.P.