Zong QuinhouI e Alessio Ponz De Leon Pisani
Il più grande gruppo di bevarage cinese, Wuhaha Group Co., la compagnia che conta più di ventimila distributori, è stato in visita in questi giorni in Italia per selezionare prodotti da commercializzare nei nuovi punti vendita.
Si tratta di shopping mall interamente dedicati alla vendita di brand del Bel Paese e ancora poco conosciuti e griffati.
Il suo fondatore e direttore Zong Quinhou, eletto da Forbes l’uomo più ricco della Cina, e approdato di persona nel Bel Paese accompagnato da un team di buyer. Ha fatto tappa in quattro regioni: Lombardia, Toscana, Campania e Napoli. La delegazione ha incontrato produttori di diversi settori merceologici tra cui le aziende dell’agroalimentare. E’ per quest’ultima tipologia è stata scelta la Sicilia, come terra dove reperire le specialità del Mediterraneo.
A fare da tramite in questa operazione l’Istituto del Commercio Estero Italia e Pechino. Il distaccamento di Palermo, diretto da Alessio Ponz De Leon Pisani, ha ospitato i manager cinesi organizzando un’intera giornata di degustazioni. Si sono presentate all'ambito gruppo 37 aziende tra cantine, frantoi, caseifici, industria conserviera, di caffè e di prodotti ittici.
“Stanno cercando prodotti di qualità che possono distribuire a marchio dell'azienda o insieme al loro brand, che è molto forte in Cina. Prodotti accessibili ai consumatori della fascia media, giovani e colletti bianchi, che stanno diventando il target più consistente del mercato – spiega il direttore dell’Ice di Palermo -. La Cina offre tantissime potenzialità. Noi abbiamo creato l’occasione di incontro, abbiamo fatto da ponte, ora spetta alle aziende sapere trattare con il gruppo di Zong”. Proprio Mr Yuan apprezzerebbe la Sicilia come uno dei territori più ricchi in termini di offerta e qualità. Lo sbocco che potrebbe offrire al settore sarebbe più che una boccata d’aria, e lo dicono i numeri. Infatti come avrebbe detto Zong: “anche se ciascuno dei nostri distributori chiedesse un solo cartone, sarebbero 20 mila i cartoni che di quell’azienda viaggerebbero nel nostro mercato”.
C.d.G.