Export e le sfide di domani saranno i temi della 69esima edizione del Congresso Nazionale di Assoenologi che si terrà in Romagna a San Patrignano.
Tre giornate in cui si approfondirà anche lo stato del mercato del vino alla luce del record toccato con oltre 5miliardi di euro nel 2013. L’organizzazione nazionale di categoria, che rappresenta i tecnici del settore vitivinicolo guidata dal presidente Riccardo Cotarella e dal direttore Generale Giuseppe Martelli, vedrà nel programma momenti di dibattito, seminari e talk show. Come quelli condotti da Bruno Vespa “Raccontare il vino: storia, territori e cultura” che metteranno a confronto il nostro Paese e realtà come la Francia, la Spagna e la Germania.
Il clou è però nella mattinata del 2 giugno con due sessioni di lavori dedicate ai temi: “Il vino nei numeri tra produzione e consumi” con i contributi di Carlo Dalmonte, presidente Caviro, Ruenza Santandrea, presidente Cevico, Giovanni Mantovani, direttore generale VeronaFiere, Serge Dubois, presidente Union internationale des œnologues, Giuseppe Martelli, diretore generale Assoenologi, Lamberto Vallarino Gancia, presidente Federvini, Domenico Zonin, presidente Unione italiana vini); “Una strategia per vincere le sfide di domani” (con personaggi come Marilisa Allegrini, alla guida dell’omonima griffe dell’Amarone, Ettore Nicoletto, amministratore delegato di Santa Margherita, Letizia Moratti, produttrice, con Gianmarco Moratti, del Castello di Cigognola, Lucio Tasca d’Almerita, alla guida dell’omonima cantina siciliana, Mario Moletti Polegato, presidente Geox e produttore con la cantina di famiglia Villa Sandi, ma anche Massimo D’Alema, produttore in terra d’Umbria con La Madeleine, e Oscar Farinetti, patron di Eataly e “vigneron” con Fontanafredda”).
L'evento avrà una forte impronta internazionale dell’evento confermata con gli interventi di Martin Santiago Jordi, presidente della Federación Española de Asociaciones de Enólogos parlerà anche della situazione vitivinicola in Spagna e di Edmund Diesler, presidente della Bund Deutscher Önologen. Ma soprattutto con la Francia al centro della terza sessione dei lavori nella mattinata di martedì 3 giugno, dedicata alla capacità di “fare sistema” dei nostri cugini transalpini. Una capacità messa in evidenza attraverso le esperienze di Thierry Gasco, direttore Pommery (Champagne) di Nadine Gublin, consulente di grandi marchi ( Borgogna) e di Olivier Berrouet, direttore Château Pétrus (Bordeaux) e le parole d Cyril Payon, Presidente Union des Œnologues de France.