Dopo le feste, un tavolo tecnico per organizzare un sistema Etna coerente che leghi le aziende al territorio.
L’appuntamento, a data da destinarsi, è stato annunciato dal sindaco di Randazzo Ernesto del Campo durante l’evento VinEtna al convegno “Il Paesaggio, le cantine e i vini dell’Etna”. Ad avere accolto l’appello i presenti all’incontro: il presidente del Consorzio Doc Etna Giuseppe Mannino, Concetto Bellia presidente Gal Terre dell’Etna e dell’Alcantara, Giovanni Scilio di Strade del vino dell’Etna, Gaetano Scarpignato e Giovanna Tomaselli dell’Università degli Studi di Catania coordinatrice del progetto “Capaviet, la carta del paesaggio vitivinicolo Etneo”. Con loro si è fatto il punto della situazione sul mondo Etna sondando problematiche e necessità per lo sviluppo turistico e produttivo del territorio.
Un momento del convegno, parla il sindaco Ernesto del Campo
Alla riunione saranno convocati tutti gli attori del comparto. L’intenzione di fare sistema sembra esserci tutta e la proposta di Del Campo fa sperare in concreti buoni propositi per il nuovo anno. Si dovranno delineare le strade per potere organizzare un’offerta produttiva, turistica e gastronomica forte sotto un unico brand, quello del vulcano, della sua storia e della qualità dei suoi vini oggi riconosciuta dai critici di tutto il mondo. Un modello stile Borgogna, dove ogni aspetto umano e paesaggistico concorrano per promuovere l’unicità di questo angolo estremo di Sicilia. L’aspetto vitivinicolo diventa allora il traino, il trait d’union, il minimo comun denominatore dell’economia del territorio. I tempi sembrano essere maturi per progettare un piano che possa lanciare l’Etna come polo vinicolo d’attrazione d’Italia, più di quanto in questi ultimi tempi si stia tentando di fare, e con buon esito. nonostante la mancanza di una regia. Meno maturi, invece, se si pensa ad un avviamento della macchina. Ancora troppe le carenze e i cavilli che frenano la “volata” dell’Etna. Primo fra tutti quelli infrastrutturali cui si aggiunge una scarsa erogazione dei servizi dati al turista. Ma ci sarebbe un solido sostegno, come ha confermato durante il convegno Bellia. “I fondi ci sono. Il problema è che quelli che ha messo a disposizione l’Unione Europea non li sappiamo spendere e fino ad ora non li abbiamo spesi tutti”. Comunque le idee sembrano chiare e all’unanimità si concorda nel partire dalla riqualificazione del paesaggio e dai monumenti che rappresentano la tradizione contadina del luogo, come i palmenti. “Il territorio si difende vivendolo, bisogna restituirlo così come l’uomo lo ha saputo conservare nei secoli”, ha dichiarato Del Campo. L’obiettivo del tavolo tecnico è anche quello di presentare l'Etna al Vinitaly con un progetto unitario di marketing territoriale, dove ogni attore parli con una unica voce.
C.d.G.