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L'incontro

Assoenologi Sicilia: il punto sulla ricerca e le novità sulle normative della vendemmia 2012

17 Luglio 2012
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Un momento del convegno alla presenza di Dario Cartabellotta e Carlo Ferracane

Si sono riuniti in 250 da tutta la Sicilia alla tre giornate del XVIII° Enosimposio di Assoenologi Sicilia che si è svolta a Scicli, in provincia di Ragusa.

Enologi ed enotecnici chiamati a riunirsi per discutere sullo stadio della ricerca di settore e sulle novità normative che saranno  in vigore già dalla vendemmia 2012, tra cui la nuova denominazione di “vino biologico” e i marchi Doc Sicilia e Igp Terre Siciliane.

Le ha illustrate Lucio Monte, responsabile dell’area tecnico-scientifica dell’Irvos, trattando infine le questioni attinenti ai marchi che entreranno in vigore a partire dalla campagna vendemmiale 2012-2013 e i cui controlli spetteranno proprio all’Irvos. Saranno 33.000 gli ettari di vigneto presumibilmente coinvolti in tutta la Sicilia. Mostrando ai presenti anche il lavoro svolto dall’Irvos: nel 2011, sono stati 774 gli operatori assoggettati, 351 le visite ispettive effettuate e 64 i campioni prelevati. Nel 2012, l’irvos ha già rilasciato 217 certificati d’idoneità Dop. Gran parte dell’intervento è stato poi incentrato sull’analisi dei singoli articoli del disciplinare.

L’evento è stato realizzato in collaborazione con l'Assessorato Regionale Risorse agricole ed alimentari, con l’Irvos- Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia – che si è occupato della parte scientifica e tecnica del convegno, con il corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dell'Università di Palermo, con l'Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Abele Damiani” di Marsala e molte aziende, siciliane e non, che operano nel campo delle biotecnologie e dell'enotecnica applicata al settore.

A commentare l'incontro è stato il presidente Carlo Ferracane: “E’ stato un grande Enosimposio. Non mi aspettavo una così ampia adesione di associati. Gli incontri hanno permesso di discutere sui cambiamenti in corso, permettendo di chiarire meglio le nuove dinamiche. Siamo ad un momento di svolta per l’enologia siciliana e l’Enosimposio, anche quest’anno, ha dimostrato di sapere rispondere alle esigenze di quanti lavorano nel settore”.

La prima giornata di lavori è stata dedicata alle ricerche portate avanti dall’Irvos – Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia – e del Centro Ernesto del Giudice di Marsala. Margherita Squadrito, ricercatrice presso il centro Del Giudice, ha presentato i rusultati della ricerca “Aromi varietali dei vini passiti di Pantelleria”, che ha interessato 10 vini passiti di 10 annate diverse – dal 2001 al 2010 – della stessa azienda, analizzando l’evoluzione delle varie componenti. Tra i relatori anche l’enologo Nicolas Follet, della Oenosense Consulting, che ha condiviso con gli enologi siciliani le sue esperienze con gli spumanti, sia in Francia che in Sudafrica, per spiegare la differenza tra la vinificazione degli spumanti in climi caldi e in climi freddi, soffermandosi sulle necessarie variazioni nei tempi di raccolta, programma di pressatura e legni usati. 

Giovanna Ponticello, specialista in microbiologia e virologia presso l’Irvos, ha parlato invece di “Analisi microbiologiche nel vino, controllo e prevenzione” puntando l’attenzione sulle possibili alterazioni da lieviti e da batteri lattici. La Ponticello ha sottolineato l’importanza dei controlli microbiologici del mosto, della fermentazione alcoolica e durante l’affinamento, filtrazione e imbottigliamento, tutti controlli fattibili presso l’Irvos.

La seconda giornata invece si è aperta con l’intervento di Gabriele Amore, biologo e ricercatore presso l’Irvos, che ha parlato de “L’effetto delle condizioni ambientali sulla maturazione delle uve sulla qualità dei vini Nero d’Avola nella Sicilia Occidentale”, un lungo lavoro di ricerca che rientra in uno studio sull’espressione genica delle cultivar siciliane portato avanti, in maniera congiunta da Irvos e Centro Ernesto del Giudice di Marsala.

L’enologo Pietro Di Giovanni ha parlato invece delle opportunità per le aziende siciliane offerte dal nuovo regolamento europeo sul vino biologico. Partendo da un’analisi delle aspettative dei consumatori sul vino biologico, si è arrivati a trattare l’aspetto normativo. Dal 31 luglio infatti si potrà etichettare i vini come “biologici”. “Il merito di questo regolamento – ha detto Di Giovanni – è di fissare delle regole laddove c’era un vuoto normativo”. Di Giovanni ha indicato le pratiche permesse, vietate o limitate, soffermandosi anche sulle possibili aree di miglioramento.

Presente ancheDario Cartabellotta, direttore generale dell’Assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari – Dipartimento Interventi infrastrutturali per l’agricoltura. “Gli investimenti nel capitale umana, tecnico e commerciale sono le leve per la competitività – ha detto  Cartabellotta –. L’identità della Sicilia è fatta dalla differenza. E’ questo che dobbiamo portare di noi all’esterno. Siamo una terra che sa generare molteplici climi, terre. L’imprenditoria siciliana però ha bisogno di giuste sinergie e convergenze. Le nostre eccellenze vanno incontro a grossi rischi se non lavoriamo in comune in settori chiave come il marketing, la comunicazione e la ricerca”.

C.d.G.