La sua mission è stata chiara fin dalla sua nascita: promuovere la cultura e la commercializzazione del vino di qualità italiano nei mercati mondiali.
Il resto è la storia di una idea che compie dieci anni. Una idea felicissima, nata dalla determinazione di alcune cantine (diciannove in tutto, per citarne alcune: Antinori, Biondi Santi, Ca’ del Bosco, Tasca d'Almerita, Donnafugata, Tenute Ambrogio, Giovanni Folonari, Gaja) fiore all'occhiello dell'enologia nazionale. Ora, dopo i primi dieci anni di vita, per Grandi Marchi è tempo di bilanci. Il prossimo sette aprile a Verona, presso la Sala Stampa Vinitaly (ore 12, Galleria Pad.4/5), si terrà una conferenza stampa dell’Istituto per fare il punto su questi anni di attività dell’Istituto, sui risultati raggiunti e sulle prospettive future. Modererà l’incontro Giorgio Dell’Orefice, giornalista del Sole 24 Ore e Agrisole e sarà presente il presidente di Grandi Marchi, Piero Antinori.
“Sarà una occasione per celebrare questo importante anniversario – anticipa il direttore Giancarlo Voglino -. Quella adottata da Grandi Marchi è stata una politica vincente per affermare l'eccellenza Made in Italy all'estero. Ci sono stati mercati che sono cresciuti di più e altri meno, il lavoro non è finito, continueremo per far crescere i nuovi bacini. Tante le sfide del prossimo futuro. In primo piano il Simposio dell’Institute of Masters Of Wine”.
Appuntamento vicinissimo, di cui l'Istituto è l'unico partner nell'organizzazione. Giunto all’ottava edizione (ha scadenza quadriennale) riunisce la membership del vino più autorevole del mondo, farà finalmente il suo debutto in Italia nella città di Dante (Firenze,15-18 Maggio) per gettare luce su altri temi importantissimi per il settore vitivinicolo internazionale e che hanno a che fare con il cambiamento della geografia mondiale del vino fino a quello dei media.
Rosa Russo