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L'appello

Il No della Commissione UE su divieto uso di oliere e bottiglie senza etichetta, l’appello della Coldiretti

24 Maggio 2013
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E' stato annunciato ieri un No dalla Commissione Europea che sta mettendo in allarme i produttori di olio.

 Non ha avvallato il divieto all'uso di bottiglie senza etichetta e di oliere “anonime” nei locali pubblici. Una delle modifiche al regolamento europeo sull'etichettatura e commercializzazione dell'olio di oliva, approvata dal Comitato di gestione Ocm unica qualche giorno fa (in vigore dal primop gennaio 2014) e che finalmente poneva fine a pratiche non rispettose del consumatore, della qualità del prodotto diffuse nel canale della ristorazione in Italia come all'estero. Un rimedio definitivo contro una frode che vede portate al tavolo confezioni riempite di olio scadente, o di non chiara origine, e con etichetta dichiarante invece olio pregiato. Un danno per le esportazioni nazionali di olio di oliva che valgono quasi 450 milioni di euro all'anno. La decisione della Commisione sembra manifestare l'ennesimo cortocircuito sulla tutela dell'eccellenza che in questo caso, nel caso dell'olio, vede la fascia del Sud Europa unita nella difesa di un patrimonio e la fascia nord insensibilie a tale urgenza. Un ennesimo colpo a cui non vuole sottostare il comparto olivicolo italiano che rende l'Italia il secondo Paese produttore al mondo con un fatturato di 2 miliardi di euro, 50 milioni di giornate lavorative, 250 milioni di piante, oltre mezzo milione di tonnellate di olio prodotto e una rosa d'eccellenza di 40 olii extravergine tra Dop e Igp. 

Il commissario Ue all'Agricoltura Dacian Ciolos nell'annunciare questo dietrofront ha detto che l’obbligo rimane valido in Italia grazie alla legge salva olio “Norme sulla qualitàe la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini” in vigore dal primo febbraio.

“Ci piacerebbe una Europa che abbia una visione su come risolvere i problemi dell’economia e della disoccupazione e ci ritroviamo quella che risponde alle lobby anche su come apparecchiare la tavola . ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini . Purtroppo dobbiamo constatare che ancora una volta in Europa i gruppi di pressione vincono nei confronti diuna norma appoggiata da ben 15 Paesi, tra cui i principali produttori come Italia e Spagna, che ha visto contrari solo i Paesi del Nord, come Germania, l'Olanda e l'Inghilterra dove non cresce neanche una pianta d’ulivo”. 

Di novità la legge nazionale ne porta diverse: l’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesidalla data di imbottigliamento; il riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo; l’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine; l’introduzione di sanzioni aggiuntive, come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli; il rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai datisulle importazioni aziendali.