Per ora è solo un’ipotesi. Ma le probabilità che si avveri sono altissime.
Dovrebbe essere l’Etna ad ospitare la nona edizione di Sicilia en primeur 2012, l’evento organizzato da Assovini che coinvolge giornalisti da tutto il mondo per conoscere l’annata più recente del vino dell’Isola, i personaggi e i territori del mondo enologico. L’idea che la manifestazione venisse ospitata a Palermo (come nel 2004) è stata per il momento scartata. Tra l’altro proprio l’Etna, il territorio del vino siciliano per ora sulla bocca di tutti, non ha mai ospitato la manifestazione. Alcuni anni fa l’evento itinerante fece tappa a Taormina ma, bisogna dire, il fenomeno Etna non è ancora esploso del tutto e poi si scelse la cittadina sullo Jonio più per richiamo turistico che per legami con territori enologici. La scelta dell’Etna invece sarebbe un ulteriore e importante riconoscimento per una zona vinicola che, sebbene rappresenti una percentuale molto ridotta del vigneto Sicilia, oggi è il terroir in assoluto più trainante e sulla cresta dell’onda. Qualche problema invece potrà crearla la data: marzo, il mese prescelto nelle edizioni precedenti, è molto affollato di eventi, Vinitaly compreso. Febbraio viene ritenuto tropo presto, a maggior ragione sull’Etna. Resta aprile e sarebbe la prima volta della manifestazione organizzata a primavera inoltrata.
Assovini, come è noto, è un’associazione che rappresenta un’ampia parte delle aziende siciliane di qualità (sono oltre sessanta) ed è presieduta da Antonio Rallo, patron con papà Giacomo, mamma Gabriella e la sorella Josè di Donnafugata a Marsala. Rallo dall’inizio dell’estate ha preso il posto di Diego Planeta. E proprio lui sarà chiamato a visionare proposte e effettuare sopralluoghi per scegliere la location di Sicilia en primeur 2012. Il Picciolo, rinomato golf club sulla statale 120 tra Solicchiata (frazione di Castiglione di Sicilia) e Linguaglossa è il luogo più accreditato a ospitare la manifestazione. E si svolgerebbe tutto così sul versante nord dell’Etna, quello che sta facendo parlare molto di sè tra gli appassionati di vino di mezzo mondo.
C. d. G.