La vendemmia 2012 del Brunello di Montalcino è stata valutata con cinque stelle ovvero come un’annata eccezionale.
Dopo un inverno piuttosto rigido e con fenomeni anche di abbondanti nevicate – eventi positivi che hanno favorito accumulo di acqua nelle falde – la primavera è stata relativamente calda e i’inizio del periodo vegetativo è avvenuto durante la seconda decade di aprile, in linea con la media riscontrabile nel territorio. L’estate è stata molta calda e con scarse precipitazioni e ha portato in taluni casi i vigneti ai limiti dell’equilibrio per il corretto sviluppo della fase vegetativa. Le piogge di fine estate e inizio settembre hanno ristabilito l’equilibrio e creato le migliori condizioni per la fase più importante di maturazione del sangiovese. Le uve hanno raggiunto caratteristiche ottimali, sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista dei parametri analitici. Il mese di settembre molto buono dal punto di vista meteorologico, con un ottimo equilibrio tra piogge, che hanno dato freschezza particolarmente durante la notte, e giornate comunque soleggiate e buone per la maturazione delle uve. I vini degustati si sono dimostrati all’altezza della fama che li ha preceduti, quasi unanime il giudizio positivo da parte di molti colleghi ed appassionati wine lover. In millesimi eccezionali come il 2012 la differenza la fa la mano del viticultore, il manico come si suol dire, e a Montalcino di vignaioli bravi per fortuna ce ne sono tantissimi. Un’annat quindi in linea con le aspettative che ha regalato vini ben equilibrati tra alcol e struttura grazie ad una bella acidità e tannini maturi al punto giusto. Una annata che ha sicuramente ottime prospettive di longevità e verrà fuori ancora meglio alla distanza.
Ecco i nostri assaggi
Gianni Brunelli Le Chiuse di Sotto – Brunello di Montalcino Riserva 2012
(Laura Vacca Brunelli)
Già ci era piaciuto davvero tanto il Brunello ’12 di questa bella realtà montalcinese che possiede vigneti in due diversi versanti di Montalcino. Non delude neanche la riserva un vino di bella struttura, grande freschezza e persistenza lunghissima, elegante al naso in bocca mostra un frutto tonico e succoso senza sbavatura alcuna a cui fa da contraltare una bella sapidità e un finale balsamico.
Piancornello – Brunello di Montalcino Riserva 2012
L’azienda di Silvana Pieri e Claudio Monaci possiede una decina di ettari a Sangiovese nel versante meridionale di Montalcino. La riserva ’12 ci ha letteralmente affascinati per l’ampio bouquet che si dipana tra note floreali e iodate, rimandi ad erbe officiali e piccoli frutti di bosco, ben integrato anche il legno mai soperchiante. Un po' di bottiglia servirà a smussare qualche spigolo tannico ancora avvertibile in bocca.
Poggio Antico – Brunello di Montalcino Riserva 2012
Ci sarà tempo per capire se il recente cambio di proprietà della storica azienda ilcinese passata da Paola Gloder all’industriale belga Marcel van Poeke influirà sullo stile dei vini. Questa splendida riserva era già in bottiglia al momento del passaggio di proprietà. La sua struttura prestante, il frutto in gran bella evidenza e la struttura compatta ben esaltata dall’acidità ne fanno un vino da lungo invecchiamento.
Poggio di Sotto – Brunello di Montalcino Riserva 2012
Questo classico dell’enologia montalcinese è forse la migliore riserva tra quelle assaggiate quest’anno, naso di rara finezza dove si inseguono note di frutti di bosco maturi, spezie gialle, mentuccia, profumi ferrosi e di terra, autorevole il sorso, austero, potente ma senza concedere nulla a maturazioni eccessive, tannini da manuale e finale praticamente eterno.
Talenti – Brunello di Montalcino Riserva 2012
(Riccardo Talenti)
Mai sopra le righe i vini di Riccardo Talenti, sicuramente pensati per durare nel tempo e dalla cifra stilistica che guarda più all’eleganza che ai muscoli. La Riserva ’12 non si discosta da questo stile, i profumi rimandano a pesca matura e succosa, erbe mediterranee, pepe rosa, agrumi scuri, mentre il sorso è profondo, autorevole e dotato di un bel finale persistente e speziato.
Uccelliera – Brunello di Montalcino Riserva 2012
La qualità dei vini di Andrea Cortonesi è indiscutibile così pure il suo stile legato al territorio di Castelnuovo dell’Abate che con un gran lavoro prima in vigna e poi in cantina riesce sempre a trovare il giusto equilibrio tra potenza ed eleganza. Come per questa riserva ’12 ricchissima al naso dove vengono fuori frutti rossi, agrumi, tabacco, cacao amaro, ma anche menta e zenzero, sorso di bella struttura ma ricco di acidità e rinfrescato da fresche sensazioni balsamiche.
Banfi – Brunello di Montalcino Riserva Poggio alle Mura 2012
(Rudy Buratti)
Frutto di un’attenta selezione in vigna la Riserva Poggio alle Mura si presenta ancora introversa al naso, prima di lasciar spazio a note di frutta rossa, agrumi scuri, chinotto in particolare, grafite e sottobosco mediterraneo. In bocca l’attacco è meno timido, frutto e i tannini conquistano con decisione il palato, lungo e saporito il finale giocato tra frutto e balsamicità.
Camigliano – Brunello di Montalcino Riserva Gualto 2012
(Gualtiero, Laura, Silvia e Isabella Ghezzi)
La famiglia Ghezzi può contare su un centinaio di ettari vitati, in gran parte a Sangiovese, intorno allo splendido borgo di Camigliano dove qualche anno fa anno costruito una nuova e modernissima cantina perfettamente integrata nel territorio. La Riserva Gualto ’12 c’è piaciuta per il naso fitto marcato da sentori intensi di frutti rossi, spezie e una bella nota verde che rimanda al’eucaliptolo, acidità prorompente e spinta gustativa che conquista il palato segnandone anche il lungo finale.
Capanna – Brunello di Montalcino Riserva 2012
L’azienda di Patrizio Cencioni si trova in una delle zone più belle di Montalcino quella che guarda verso Montosoli per intenderci. Venti ettari vitati quasi esclusivamente a sangiovese da cui ottiene vini autenticamente montalcinesi dallo stile austero di quelli che escono alla distanza. Così la Riserva ’12 coerente allo stile può sembrare ostica all’inizio ma i tannini sono perfettamente estratti, il frutto c’è ma non piacioneggia, l’acidità è ben integrata, un vino da gustare tra qualche anno per apprezzarne l’autorevolezza.
Castiglion del Bosco – Brunello di Montalcino Riserva Millecento 2012
(Massimo Ferragamo)
La grande e bella azienda di Massimo Ferragamo si estende tra boschi, laghetti e panorami da favola per oltre 2.000 ettari e comprende uno dei resort più belli d’Italia e un paio di campi da golf. Gli ettari vitati e curati con attenzione maniacale sono ben 62 quasi tutti a sangiovese. Molto buona la riserva ’12 Millecento balsamica e ricco di frutto al naso, tesa, ben bilanciata tra frutto e tannini in bocca e dotata di un bel filale lungo con piacevolissimi rimandi agrumati.
Vini assaggiati tra quelli non presenti a Benvenuto Brunello
Casanova di Neri – Brunello di Montalcino Cerretalto 2012
Giacomo Neri, adesso coadiuvato dai figli Giovanni e Gianlorenzo non finirà mai di stupirci, lo stile dei suoi vini può non piacere a qualcuno, ma i risultati sono sotto gli occhi. Il Cerretalto ’12 è semplicemente un vino monumentale e non potrà che migliorare con gli anni, frutti neri, grafite, cioccolato amaro, spezi agrumi, erbe aromatiche ne caratterizzano il naso fitto e profondo. In bocca è potente, ma senza perdere nulla in finezza.
Ciacci Piccolomi d’Aragona – Brunello di Montalcino Riserva Pianrosso 2012
L’azienda di Paolo Bianchini è una delle cantine storiche e se ci permettete più bella di Montalcino dove nulla è lasciato al caso dalla cura maniacale dei vigneti, alla moderna cantina e persino ad ogni più piccolo particolare della bella sala degustazione. La Riserva Pianrosso viene prodotta solo negli annate migliori, il millesimo 2012 si distingue per la nitidezza del frutto sia al naso che nel bicchiere, per i tannini dolci ed eleganti e per un equilibrio complessivo così perfetto da farne un gran vino sin da adesso.
C.d.G.