“Il 2017 per il Chianti è stata una buona annata perché abbiamo fatto un più 5% di vendite, e per una grande denominazione come il Chianti è un buon risultato perché equivale a 40 mila ettolitri venduti in più. Anche i prezzi sono in aumento perché sono cresciuti del 3% e questo ci dà una mano”.
Lo ha detto il presidente del consorzio Chianti Giovanni Busi, a margine di “Chianti Lovers”, anteprima delle nuove annate in corso alla Fortezza da basso di Firenze. Novità di questo anno è la presentazione insieme del Chianti con le anteprime del consorzio del Morellino di Scansano. “Nel 2018 partiamo con una preoccupazione – ha osservato Busi – per la scarsa quantità della scorsa vendemmia perché abbiamo 40 milioni di bottiglie in meno da poter mettere sul mercato. In giacenza abbiamo però una buona scorta accumulata negli anni passati in cantina, che permette di limitare la scarsezza della vendemmia 2017 a un 15%”. Nel complesso però, ha detto ancora, “le aspettative per questo anno sono comunque buone perché abbiamo segnali positivi dalla Germania, dalla Cina, dal Brasile che ci fanno ben sperare per un aumento dell'export che oggi rappresenta il 60-65% delle vendite di Chianti”. Ma buone aspettative, ha detto ancora, “le abbiamo anche per l'Italia perché lo scorso anno sul mercato abbiamo registrato un +4% di quantità e +3% in valore”.
Tuttavia, ha lamentato Busi, “resta il problema per noi produttori degli ungulati perché nessuno alla fine ci vuole mettere mano. Ognuno scarica il problema sugli altri ma per noi i cinghiali sono diventati veramente un danno. Noi agricoltori non vogliamo contributi ma vogliamo poter lavorare le nostre vigne, produrre il nostro vino e commercializzarlo. Mettiamoci intorno a un tavolo e troviamo una soluzione. Di chi è la colpa a me non interessa, io voglio poter lavorare le mie vigne”.
C.d.G.