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L'allarme

Controlli nei ristoranti italiani sull’olio, il sette per cento irregolari

29 Settembre 2011
olio olio

“A quasi sei anni dall’entrata in vigore della norma che vieta di somministrare nei ristoranti olio in ampolle anonime, sono ancora molte le irregolarità accertate ed è ancora molto diffuso il ricorso a canali diretti per l’approvvigionamento dell’olio”.

Lo afferma, in una nota, il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano, commentando i risultati dell’azione condotta per oltre due mesi da parte dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) sugli oli alla ristorazione. Sui circa mille controlli effettuati presso ristoranti, trattorie, pizzerie e birrerie nelle città di maggiore affluenza turistica, sono stati rilevati illeciti anche penali nel sette per cento dei casi.

Le irregolarità hanno riguardato etichettatura e sistema di chiusura, indicazioni false e ingannevoli, contenuto in metil esteri ed etil esteri degli acidi grassi superiore al limite massimo consentito e aggiunta di oli di oliva di qualità inferiore.

“Con questa azione – conclude Romano – l’Ispettorato ha saputo coniugare l’esigenza di tutela di un prodotto di eccellenza dell’agroalimentare nazionale con la difesa dei consumatori e dei turisti, non trascurando che il nostro Paese possiede il primato europeo per il turismo enogastronomico”.