Anche per la tavola le famiglie spendono di meno, modificando abitudini alimentari e cercando il risparmio nei discount.
Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati Istat sul reddito delle famiglie nel secondo trimestre. Nei primi sei mesi del 2011, infatti, “i consumi alimentari diminuiscono ulteriormente – spiega la Cia – e a farne le spese non sono soltanto i prodotti “superflui” ma anche quelli di prima necessità. Il pane crolla dell’8,5 per cento e il pesce del 4,8 per cento; la domanda di carne rossa scende del 3,2 per cento e quella di frutta del 2,7 per cento. Non si salva neppure la pasta, che subisce una flessione dell’1,6 per cento.
Ma l’attenzione al risparmio da parte degli italiani in questa fase di crisi è evidente anche dai dati relativi alle tipologie commerciali. Sebbene perdano terreno tutti gli esercizi indistintamente – continua la Cia – ad accusare di più i carrelli vuoti sono gli ipermercati, che calano del 2,7 per cento tra gennaio e luglio. A tenere sono solo i discount, registrando un più 0,9 per cento nel primo semestre dell’anno. D’altra parte, ci sono prodotti che ormai gli italiani vanno a cercare solo nei regni del low-cost. Prima fra tutti la carne rossa, che segna un boom di acquisti negli hard-discount (più 17,9 per cento), mentre precipita giù del 9,2 per cento nelle botteghe di quartiere. “Ora – conclude la Cia – l’aumento dell’Iva di un punto percentuale rischia di dare il colpo di grazia ai consumi. I carburanti sono già aumentati e questo incremento inciderà su tutti i beni che vengono trasportati, quindi anche su quelli che mantengono l’Iva al 4 per cento come la maggior parte dei prodotti alimentari”.