Per determinare l'autenticità del vino basterà analizzare le tracce degli elementi radioattivi.
Una nuova frontiera per comabattere i falsari è stata aperta dagli scienziati del dipartimento di ingegneria nucleare dell'Università della California.
Tutti i vini dal 1945 in poi, cioè dalla data in cui avvenne il primo test nucleare, secondo i ricercatori, hanno tracce di cesio 137, isotopo radioattivo, non pericoloso per l'uomo perché a livelli bassissimi. Passato al vino dal terreno dove è cresciuta la vite, assorbito dalla pianta stessa attraverso le radici.
Su questa tecnica si sono trovati d'accordo i colleghi dell'Università di Atene, che pochi anni fa hanno già avviato un progetto di mappatura e origine del cibo con l'ausilio dell'esame degli elementi radioattivi. In sostanza, questi sarebbero la prova schiacciante che smaschererebbe il vino taroccato, perché andrebbe a datare il vino e anche a circoscriverlo territorialmente. Uno strumento efficace contro il business della falsificazione.