di Maria Giulia Franco
Buone notizie per chi guarda quei film “made in Usa” dove le colazioni sono soprattutto a base di uova cucinate in tanti modi e magari le evita per paura del colesterolo: mangiarle non lo farebbe aumentare.
Come allo stesso modo non fa crescere i livelli di zuccheri nel sangue o pressione arteriosa. Via con le frittate dunque. A “scagionare” un alimento spesso sconsigliato per questi pazienti è una nuova ricerca sull'American Journal of Clinical Nutrition. I ricercatori del Charles Perkins Centre, centro affiliato all'Università di Sydney, hanno diviso i 128 partecipanti con diabete o pre-diabete in due gruppi, uno con una dieta ad alto consumo di uova (12 a settimana) e l'altro a basso consumo (meno di 2 a settimana). Li hanno seguiti per un totale di 12 mesi, inclusi 3 mesi di dieta durante i quali però non variava il consumo di uova. Lo studio randomizzato ha monitorato un'ampia gamma di fattori di rischio cardiovascolari tra cui colesterolo “cattivo”, glicemia e pressione, senza trovare differenze significative tra i due gruppi. Inoltre i diversi consumi di uova non avevano alcun impatto sul peso. “La nostra ricerca indica che anche le persone con pre-diabete e diabete di tipo 2 non devono rinunciare a mangiare le uova, se questo fa parte di una dieta sana”, spiega il primo autore, Nick Fuller. I risultati confermano precedenti studi di minore durata, aggiunge, e “sono importanti per via dei potenziali benefici di questo alimento, fonte di proteine e micronutrienti che fanno bene a occhi, cuore e vasi sanguigni”. “Lo studio è particolarmente interessante per popolazioni nordeuropee abituate a un ampio consumo di uova a colazione”, chiarisce Maria Ida Maiorino, ricercatore presso la Uoc di Endocrinologia dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. “I risultati sembrano in apparente disaccordo con studi epidemiologici che mostrano una associazione lineare fra il rischio di malattie cardiovascolari ed il consumo di uova nei pazienti con diabete tipo 2”. Da sottolineare, però, prosegue l'esperta della Società Italiana di Diabetologia (Sid), “che ai pazienti inclusi nello studio veniva consigliato di consumare le uova bollite o in camicia, o anche fritte purché in olio extra-vergine di oliva. Strategie che di sicuro rendevano il regime alimentare più salutare”.