Il vino dentro e fuori casa.
Tra i britannici l'abitudine di consumo è una questione di genere e soprattutto di immagine. Pocchissimi gli uomini che al pub chiedono il vino, le donne invece non rinunciano al calice quando sono fuori le mura domestiche. La ricerca è stata condotta su 1500 uomini e donne, che regolarmente bevono vino, birra e alcolici, da Côtes du Rhône Wines, l'ente che promuove il territorio francese patria del Syrah.
Il 91 per cento degli intervistati ha ammesso di bere vino a casa nei momenti di relax e preferiscono condividerlo con gli amici invitati a cena. Durante rinfreschi, aperitivi, party apparire nella veste di wine lover li fa sentire più sofisticati, così ha risposto il 42%. Per molti potere portare a tavola il vino è una motivo di vanto, di ostentazione della propria conoscenza in fatto enologico. Anzi agli amici, per ben il 62%, non serviranno mai un vino suggerito da loro. La spesa media è di 10 sterline, ma se l'obiettivo è quello di impressionare gli ospiti il budget a disposizione sale almeno del 20%. E sale anche quando acquistano al wine shop se, davanti allo scaffale, c'è gente attorno o qualche conoscente.
Quando si recano al pub o al ristorante la preferenza di consumo si ribalta, e la scelta cade irremovibilmente sulla pinta di birra. Solo il 24 per cento degli intervistati di sesso maschile chiede il vino. Richard Wiseman, dell'University of Hertfordshire, spiega che la birra è lo strumento per affermare la propria identità di genere. Per i britannici la birra, insomma, è cosa da uomini.