Scenziati, medici ed esperti scenderanno in campo contro l'obesità.
A Parma, dal 2 al 14 ottobre, si parlerà della malattia che colpisce nel mondo 1,46 miliardi di adulti, con 297 milioni di donne e 205 uomini. Studi e soluzioni per contrastarla verranno presentati all'Obesity Week alla sua quinta edizione e promossa dal professore Leone Arsenio, responsabile della struttura Malattie del Ricambio e Diabetologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Si riuniranno esponenti di diverse branche non solo della scienza ma anche operanti nell'ambito della politica, della sociologia al fine di trovare i rimedi per arginare gli effetti dell'obesità che in Europa è raddoppiata in 20 anni e che restituiscono dati da bollettino di guerra. Tendenze in atto che richiedono un immediato intervento se si pensa che, ad oggi, ad essere più colpiti sono i bambini.
Il consumo di zucchero triplicato in 50 anni; l’abbandono diffuso della Dieta Mediterranea; la sedentarietà come regola di vita; l’abuso di calorie vuote e di grassi “non buoni”: sono solo alcuni dei fattori che hanno fatto assumere al fenomeno dell'obesità proporzioni da vera e propria epidemia.
Proprio nella capitale della Food Valley, punto di riferimento mondiale per l’alimentazione, la V° settimana per la Prevenzione dell’Obesità e per un corretto Stile di Vita analizzerà tutti gli aspetti del cibo, dal punto di vista sanitario, economico, sociale, culturale e religioso, allo scopo di dare risposte adeguate, anche se probabilmente non sufficienti,a un fenomeno le cui dimensioni stanno dilagando.
Per sensibilizzare le persone ai vantaggi di una dieta equilibrata, contro il sovrappeso e le patologie croniche ad esso collegate, come diabete, cancro, malattie respiratorie e cardiovascolari, il solo giorno all’anno, previsto dall’evento nazionale Obesity Day, potrebbe non garantire risultati apprezzabili. In questa ottica, dal 2008, il professore Arsenio ha pensato di prolungare per una settimana intera, nella Sua città, l’appuntamento sull’alimentazione equilibrata e consapevole. “Bisogna incoraggiare tutti – esorta e allerta – in particolare i bambini dai sei ai 12 anni, ad adottare abitudini più sane, non solo a tavola. Ad esempio, soltanto un bambino europeo su cinque pratica una costante attività fisica, con una netta riduzione verso gli 11 anni. Secondo i principi di economia sanitaria, a cui si ispira la nostra iniziativa, per la prevenzione dell’obesità, soprattutto infantile, servono strategie basate sugli interventi multipli, piuttosto che sulle azioni individuali, per cui gli approcci devono riguardare diversi settori, compresi quelli dell’industria e dei media”.
Nell'agenda dell'iniziativa prima di tutto ad essere discusse saranno le politiche di prevenzione dell'obesità. “Si ritiene possano generare sostanziali guadagni di salute per una popolazione, potendosi ripagare da sole in modo totale, attraverso future riduzioni della spesa sanitaria – ha ribadito il professore -. Sono: le strategie di comunicazione e di informazione volte a migliorare la consapevolezza della popolazione riguardo ai benefici di un'alimentazione sana e di una regolare attività fisica; le misure fiscali per determinare, da un lato, l'aumento dei prezzi dei cibi con ingredienti non salutari e, dall’altro, ridurre il costo di alimenti salubri, ricchi di fibre; in proposito, secondo l'Università della California a San Francisco, il consumo di zucchero dovrebbe essere regolamentato per mezzo di una tassa ad hoc e già Danimarca e Ungheria hanno tassato i grassi saturi e la Francia i soft drink; le normative atte a potenziare l'informazione nutrizionale o a limitare il mercato degli alimenti non salutari per i bambini”.
Per raggiungere l’obiettivo stabilito, gli organizzatori di Obesity Week, tra cui l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, la Fondazione Sisterion e la Casa editrice Mattioli1885, stanno predisponendo un “nutrito” programma, che affronterà la questione del sovrappeso anche in ambiti non comuni, portando all’attenzione di tutti rapporti e intrecci tra cibo e altri fatti dell’esistenza, come “obesità e sonno”, “alimentazione e bioetica” e “dieta, proteine e attività fisica”.
C.d.G.