C’è un posto a Palermo, in pieno centro, dove fanno panini di tutti i tipi. Difficile che un palermitano non conosca questo posto. Difficile che non abbia mai preso un panino.
A pranzo, a cena, a tarda sera. Ma c’è un problema. Chi fa i panini dietro il bancone non mette i guanti, quelli sottilissimi e trasparenti, che garantiscono l’igiene. Per anni non ci ho fatto mai caso. Poi l’altra volta un’amica, un po’ maniaca della pulizia, me lo ha fatto notare. Il salmone che sarebbe servito per il mio panino è stato preso con pollice, indice e medio ed è finito tra due fette di pane. Senza scrupoli. Le mani erano pulite? Boh!
Il panino, confesso, l’ho mangiato. Ma la mia testa ha cominciato a rimuginare. Mani, mani pulite, guanti. Sarebbe stato meglio. Ci sono tornato l’altra volta. E ho rivisto la scena. Il mio dubbio è diventato un macigno. Anche perché a poca distanza da questo famoso locale, ce n’è un altro, aperto da non molto tempo, dove fanno panini anche buoni. E lì, incredibile, la persona che confeziona queste fette di pane con vari condimenti usa i guanti. Ne usa tantissimi perché intanto fa dell’altro dietro il bancone. Ma quando prende il pane, qualche istante prima prende un guanto, ci soffia dentro per aprirlo e lo indossa.
E così il pane e il condimento non hanno contatti diretti con le mani. Inutile dirlo, non voglio fare lo schizzinoso, né l’igienista da strapazzo. Però quel panino fatto con i guanti monouso mi ha rassicurato. Non voglio dire che il panino sia più buono. Però credo che l’igiene sia una cosa seria quando si parla di cibo e alimenti, di tutto ciò, insomma che ingeriamo. E non va trascurata, val bene il costo di guanti monouso.
Mi piacerebbe che anche questo famoso locale cominciasse a usare questa precauzione nel fare i panini. Sarebbe un bel gesto di attenzione verso i clienti. Ma non chiedetemi i nomi dei locali citati in questo articolo. Non ce n’è bisogno. Provate a farvi un giro.
F. C.