L'altra sera in un luogo da gourmet palermitano mi sono ritrovato ad assaggiare vini austriaci, un po' per curiosità, un po' per capire cosa si produce ai limiti settentrionali della vite, un po' per bere qualcosa di buono.
Chi era con me conosceva sia il produttore che le bottiglie, un giornalista, un nostro collaboratore che scrive per passione di vino e dintorni.
La conversazione è subito scivolata sulla conoscenza del vino, su quei bianchi così diversi che riempivano i nostri calici, e così il ragionamento si è subito spostato sulla complessità di questo mondo, sulla scarsa propensione al confronto e sul fatto che produrre vino, sia da imprenditore che da enologo, non sempre vuol dire essere anche un bravo degustatore. Ci siamo guardati intorno, abbiamo cominciato a pensare: quanti tra produttori ed enologi del Sud Italia (perché il ragionamento coinvolge soprattutto gli uomini di quest'area) conoscono davvero le tante facce del vino del mondo? Degustano etichette su etichette, dall'Italia come dalla Francia, dalla California come dall Australia, dall'Ungheria come dalla Spagna, da tutte quelle zone del pianeta dove si produce vino?
Insomma, chi tra questi Addetti ai Lavori (le maiuscole non sono un caso) conosce e ha degustato uno Chateauneuf du Pape, un Hermitage, conosce le claissificazioni dei vini di Borgogna, può discutere di classificazioni di un Riesling, ha visitato qualche azienda che produce Porto, ha attraversato l'oceano per visitare la Napa Valley?
Qui non vuole essere spocchia o presunzione perché i primi a saperne poco siamo noi, ma non nascondiamo che talvolta da produttori ed enologi vorremmo sentire ragionamenti, riflessioni e comparazioni di chi conosce il vino in tutte le sue espressioni, almeno in buona parte delle sue espressioni.
Non è un dettaglio da poco se pensiamo che entrare in un'enoteca per spendere un po' di euro, comprare vini da parte di un produttore sia oggi un passaggio fondamentale per migliorare se stesso, ampliare gli orizzonti, e in fondo, produrre vini migliori.
Ci siamo guardati, i calici erano quasi vuoti, il vino forse cominciava a fare effetto e abbiamo abbozzato qualche nome di chi, a nostro parere, conosce i vini del mondo tra produttori ed enologi. A malapena, parlando della Sicilia abbiamo trovato nomi da contare al massimo sulle dita di due mani. Ed eravamo concordi. Sia sui nomi che sul fatto che produttori ed enologi dovrebbero essere più numerosi. Senza offesa per nessuno, ve lo immaginate un regista che vede soltanto i propri film, o un giornalista che legge solo i propri articoli? Questo è tutto. Immaginiamo che qualcuno di voi vorrebbe sapere pure chi sono quei siciliani (ma allarghiamo la cerchia anche alle altre regioni del Sud Italia) che riteniamo conoscano davvero il vino. Noi qualche indizio lo forniremo, basterà seguirci. A voi il compito di suggerirne qualcuno.
Fabrizio Carrera