Per sapere cosa arriva sulla tavole degli italiani ecco un elenco dei prodotti con indicazione di provenienza e di quelli senza
L'Unione Europea ha appena stabilito per i prodotti non alimentari l'obbligo dell'indicazione di origine nei Paesi Ue e terzi.
Immediata la reazione della Coldiretti che chiede il “Made in” anche per prodotti dell'agroalimentare, alla luce delle imitazioni e delle sofisticazioni di cui è vittima l'eccellenza Made in Italy in casa e nel resto del mondo. In Europa sarebbero ancora molti i cibi circolanti la cui etichetta rimane anonima, come denuncia l'associazione: sono pasta, succhi di frutta, salumi e quei tipi di carne. L'obbligo sussisterebbe solo per alcune tipologie di prodotto. Per la carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza mentre dal 2003 è d'obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, dal 1° luglio 2009 vige l’obbligo di indicare anche l’origine delle olive impiegate nell’olio.
In più, solo in Italia si è provveduto a tutelare il consumatore intervenendo su altri prodotti: il 7 giugno 2005 è scattato l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco; dal 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria; a partire dal 1 gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.
In una nota commenta la Coldiretti: “Le emergenze alimentari dovute alle sofisticazioni – sottolinea – sono costate solo in Italia almeno cinque miliardi negli ultimi dieci anni, dalla mucca pazza all’aviaria, dal latte cinese alla melamina al grano canadese contaminato dall’ocratossina fino alla carne di maiale irlandese alla diossina che è stata trovata nei mangimi e negli allevamenti in Germania. Si procederebbe con estrema lentezza anche per effetto della pressione delle lobby con il regolamento relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori approvato nel novembre duemilaundici che entrerà in vigore solo il a metà dicembre del duemilaquattordici per l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle carni suine, ovine, caprine e dei volatili mentre per le carni diverse come quella di coniglio e per il latte e formaggi tale data – continua – rappresenta solo una scadenza per la presentazione di uno studio di fattibilità”.
Cibi con l'indicazione di provenienza
Carne di pollo e derivati
Carne bovina
Frutta e verdura fresche
Uova
Miele
Passata di pomodoro
Latte fresco
Pesce
Extravergine di oliva
Quelli senza
Pasta
Carne di maiale e salumi
Carne di coniglio e cavallo
Frutta e verdura trasformata
Derivati del pomodoro diversi da passata
Formaggi
Derivati dei cereali (pane, pasta)
Carne di pecora, agnello
Latte a lunga conservazione
C.d.G.