La polemica tra lo chef pluristellato Carlo Cracco ed il comune di Amatrice non accenna a placarsi.
L’aglio ha causato questa “guerra” a colpi di comunicati. Cracco, ospite di un noto programma televisivo, ha dichiarato di mettere l’aglio in camicia nella preparazione della famosa pasta all’Amatriciana.
Apriti cielo. Il comune di Amatrice è insorto. Tanto che il sindaco, Sergio Pirozzi, è riuscito con il suo comunicato stampa a scatenare una vera e propria campagna mediatica (di successo).
I puristi, guidati dal sindaco della cittadina che detiene la paternità della ricetta, si sono ribellati: né aglio né cipolla nella ricetta originale della salsa tanto amata.
Carlo Cracco, interpellato ieri dal “Corriere della Sera”, ha provato a dare la sua versione: “Mi dispiace se si sono offesi, però dimostrano di non aver visto davvero la trasmissione. Lo sanno tutti che la ricetta originale non prevede l’aglio, però le ricette regionali si evolvono. Le si interpretano. Si fanno vivere. In quel contesto non stavo tenendo una lezione, ma aiutavo una persona a divertirsi, a sdrammatizzare”. Ma intanto il caso era esploso. La Guerra Santa dell’Amatriciana. Tanto da finire sul Guardian, che si è interrogato su come possa essere accaduto che uno chef italiano ha sbagliato un ingrediente fondamentale per una delle paste più famose al mondo.
La risposta arriva oggi sempre dallo stesso Cracco: “Se ad Amatrice si sono offesi mi scuso, figuriamoci. Ma ribadisco: l’aglio uno ce lo può anche mettere, se gli piace. E comunque l’intento dell’altra sera non era quello di dare la ricetta originale della amatriciana”.
Ma la “guerra” sui social sembra non essersi fermata. C’è chi chiede spiegazioni e chi va oltre ed aggiunge”: Ok, non ci va l’aglio, ma il pomodoro?”.
A Cracco l’ardua sentenza…