Può un aglio in camicia far litigare uno chef famoso con un intero comune?
Beh, pare di sì. Perché il comune di Amatrice, patria della pasta all’amatriciana, ha scagliato dardi infuocati contro lo chef Carlo Cracco, pluristellato Michelin.
Ebbene, la storia è questa. Cracco è ospite di un noto programma televisivo. Durante l’intervista, afferma che nell’amatriciana ci va l’aglio in camicia, da lui ritenuto un segreto. Apriti cielo, l’amministrazione comunale di Amatrice è insorta.
“Nell’Amatriciana – dicono – gli unici ingredienti sono guanciale, pecorino, vino bianco, pomodoro San Marzano, pepe e peperoncino. A rafforzare ancor di più l'autenticità della ricetta, rammentiamo l’istituzione del marchio DE.CO, che proprio qualche settimana fa ha visto fiorire i primi prodotti a Denominazione Comunale, tra i quali il guanciale Amatriciano ed il pecorino Amatriciano. Siamo sicuri che da parte del celebre chef sia stato un “lapsus”, vista la sua storia professionale ed anche la sua capacità di stare al gioco, pubblicizzando una nota marca di patatine. Ribadendo che siamo certi della buona fede del noto chef, siamo convinti che lo stesso abbia comunque piena libertà di inserire “l’aglio in camicia” nel sugo da lui preparato, e siamo ancora più convinti che tale sugo potrà anche essere buono, ma non lo si può chiamare Amatriciana. Il Comune di Amatrice sarà ben lieto di ospitare lo Chef Carlo Cracco nei luoghi dove ha avuto origine il “primo” piatto più famoso al mondo”.
C.d.G.