Domani la conferenza stampa di presentazione, venerdì l’apertura ufficiale al pubblico. Sanlorenzo Mercato apre i battenti. Con qualche giorno di ritardo rispetto alle previsioni di Dario Mirri, l’imprenditore che ha scommesso su questo nuovo modo di vedere un supermercato a Palermo. Noi, qualche tempo fa, l’abbiamo visitato in anteprima (leggi qui).
Domani alle ore 10,30, nella nuova struttura in via San Lorenzo 288, la conferenza stampa di presentazione con Dario Mirri, Paolo Inglese coordinatore consiglio interclasse e Francesco Sottile, docente di colture arboree dell’università di Palermo. A moderare la conferenza sarà Fabrizio Carrera, il direttore di Cronache di Gusto. Il giorno dopo, via alla vendita al pubblico. I clienti troveranno oltre 1.500 metri quadri di struttura, un giardino d’inverno, un orto, 400 posti a sedere tra interno ed esterno. Insomma un nuovo modo di fare la spesa. Dal pane alla frutta, dal pesce alla carne, passando per gelati e caffè, al Mercato Sanlorenzo si potrà non solo acquistare, ma anche mangiare direttamente sul posto, o portare a casa già pronto. Cinquemila prodotti in vendita, tutti selezionati scrupolosamente e rigorosamente siciliani, di 300 aziende, che proporranno il meglio dell’eccellenza siciliana che sarà venduta ad un prezzo accessibile a tutti. Il mercato, come nella logica di quelli rionali famosi nell’Isola, avrà il senso dell’accoglienza e della condivisione.
La struttura che ospita il Mercato, è stata ricavata all’interno di un vecchio casale dell’800, appartenuto prima alla famiglia Ahrens, che commercializzava derrate alimentari e poi alla famiglia Frasca Polara che fino alla fine degli anni ’60 confezionava succhi di arancia e di limone. Poi l’investimento di Dario Mirri, imprenditore palermitano nel settore del marketing e della comunicazione, da tre milioni di euro per la sola struttura ed 1,3 milioni di euro per l’aspetto commerciale. Assieme a lui, otto commercianti che gestiranno i negozi del mercato: all’ingresso una gelateria ed una torrefazione; poi le farine ed i derivati, come pane e pasta; seguono gli sfusi; poi pesce e carne; frutta e verdura; lo street food; l’enoteca e l’osteria. Con loro è stato stipulato un accordo: nessun investimento iniziale, ma la divisione dei guadagni: 70 per cento al commerciante, il 30 per cento al Sanlorenzo Mercato.
C.d.G.