di Michele Pizzillo, Milano
Monovarietali da microterroir calcarei, sono i primi due vini – Bertolino Soprano Sicilia doc bianco 2017 e Terre del Sommacco Sicilia doc rosso 2016 – del progetto “I vini di contrada” che Mandrarossa ha avviato nel 2014 per identificare il migliore abbinamento suolo-vitigno.
Si tratta di una sperimentazione accuratissima, anche con la mappatura dei terreni e addirittura delle singole vigne, condotta dall’enologo Alberto Antonini e dal cileno Pedro Parra, esperto di suoli, insieme al team di enologi e di agronomi. Per presentare i vini che rappresentano la migliore combinazione possibile tra vitigno e terroir, ma anche, per enfatizzare la vocazione alla ricerca e all’innovazione di molte aziende siciliane, il presidente di Cantine Settesoli, Giuseppe Bursi, ha ritenuto opportuno puntare su Milano e in due location che si potrebbero anche ritenere inusuali nel primo caso per il vino e nel secondo per un prodotto siciliano. E, cioè, un teatro, in questo caso il Teatro Libero, suggestivo anche per la sua collocazione, al terzo piano di un condominio e, per degustare adeguatamente i vini, è stato scelto un ristorante toscano, non solo di nome “Il Montalcino. Cantina del Brunello” ma nche nella scelta del menu, visto che i due siciliani sono stati abbinati a piatti tipici della Toscana: i pici con ragù di cinghiale e la classica fiorentina. Esame superato a punteggio pieno.
Tutto è stato preceduto dalla rappresentazione teatrale del progetto “i vini di contrada” con una strepitosa Francesca Vitale che ancor prima di degustare il frutto del progetto voluto da Mandrarossa, aveva già convinto gli ospiti della bontà che li attendeva. Con la sua voce suadente, la Vitale ha veramente sintetizzato l’anima del progetto “i vini di contrada”, attraverso il racconto della storia delle due vigne, per complessive 75 ettari, selezionate fra i 500 ettari vitati che assicurano le uve per la produzione firmata Mandrarossa. A mano a mano che la brava attrice raccontava le vigne – e il pittore Micky Degni su un cartoncino realizzava un calice -, gli ospiti entravano in sintonia con l’anima del vino, con l’anima del territorio, con l’anima della Sicilia che, poi, abbiamo capito era lo scopo che voleva raggiunge lo staff di Cantine Settesole. Alla fine della strepitosa recitazione della Vitale, con incursioni nel dialetto siciliano, è stato Bursi, subito dopo avere ricevuto il calice di Degni, a sintetizzare il progetto “i vini di contrada” che traggono il loro nome da due racconti, due tra le storie di cui il territorio siciliano è ricco, con le immagini delle etichette, realizzate dall’artista isolana Nancy Rossit, che sono la trasposizione grafica del contenuto delle bottiglie, ed affondano le proprie radici nelle del suolo e profondità del suolo e dell’anima della Sicilia sud Occidentale.
I Vini di Contrada nascono dai suoli 100% calcarei, e sono monovarietali: 100% Grillo il Bertolino Soprano e 100% Nero d’Avola il Terre del Sommacco. Insomma, una sfida impegnativa intrapresa dopo aver riscontrato nei vini provenienti da terreni calcarei un risultato qualitativo diverso e migliore, con uno studio dei suoli, attraverso un’analisi dell’apparato radicale e dello strato del profilo del terreno, in collaborazione con i geologi dell’Università degli Studi di Palermo, ha sottolineato. Nel 2017, poi, gli agronomi di Mandrarossa hanno iniziato ad effettuare i test dell’elettroconduttività su 50 ettari di vigneto, al fine di comprendere la struttura del sottosuolo. L’elettroconduttività lavora attraverso l’utilizzo di uno strumento che studia la conformazione del suolo a 1,50 metri di profondità, inviando onde elettromagnetiche attraverso il terreno e valutandone la risposta da parte del sottosuolo. I risultati dei test generano mappe digitali, emesse utilizzando misurazioni georeferenziate di conduttività elettromagnetica (Emc) del suolo. L’attrezzatura per la rilevazione analizza la compatibilità elettromagnetica del suolo ottenendo più di 1000 letture per ettaro: il passo successivo, l’emissione di una mappa che rappresenta ed evidenzia le diverse caratteristiche del suolo. L’obiettivo di questi test è l’individuazione della varietà ideale da impiantare su un determinato tipo di suolo, sulla base delle caratteristiche emerse dalla mappatura. Sperimentazione ad alto livello che, per quanto è accaduto a Milano, è stata supportata da un’altra sperimentazione, quella di raccontare la storia di due terreni a teatro e di degustare i vini di Sicilia nel regno del Brunello di Montalcino, dopo l’aperitivo a teatro con la sciakisciuka proposta da Assapurari.
Ecco i nostri assaggi
Bertolino Soprano bianco Sicilia doc 2017
Grillo in purezza con uva raccolta a mano nel mese di agosto e con il vino affinato in botti di francese che alla freschezza ed eleganza assicurata dal terreno calcareo, ha aggiunto morbidezza, e che alla freschezza ed eleganza assicurata dal terreno calcareo, ha aggiunto morbidezza, intensità e persistenza, con le note floreali, agrumate ed erbacee che si percepiscono al sorso, ad esprime tutta la personalità del terroir che lo ha generato.
Terre del Sommacco rosso Sicilia doc 2016
Uve di Nero d’Avola raccolte a mano nel mese di settembre in una vigna impiantata su terreno calcareo che gode anche di brezze marine. Ai profumi intensi e alla spiccata mineralità assicurata dal terreno, si aggiungono i “doni” dati dalle botti di rovere francese come la complessità dei profumi, i sentori di frutti rossi e di marasca, con delicate note speziate e una personalità inconfondibile.