Rappresenta un caso unico in Italia messo a servizio dei piccoli produttori e nasce in Sicilia.
La Cacioteca Regionale Siciliana è il primo centro dedicato allo studio e alla riproduzione dei sistemi storici di stagionatura dei formaggi siciliani e anche internazionali. Ultimo step del progetto Corfilac sulla valorizzazione del sistema caseario e primo capitolo sulla sperimentazione in questo ambito. Il taglio del nastro è previsto per il 27 gennaio in occasione di Cheese Art 2012, la tre giornate sul mondo delle eccellenze casearie organizzato a Ragusa dal 27 al 29 gennaio.
Accolta in una struttura avveniristica con 12 celle disposte su due livelli sotto terra, nell’area adiacente alla sede dell’Istituto, la Cacioteca sarà il polo di ricerca dove l’equipe del Corfilac, insieme a produttori e stagionatori dell’Isola, lavorerà per studiare l’affinamento dei formaggi nelle condizioni climatiche e ambientali originarie, quelle degli ambienti tipici di stagionatura di una volta. Riproduzione possibile grazie all’ausilio di tecnologie e processi di monitoraggio all’avanguardia. “Per il Corfilac la Cacioteca Regionale è un completamento tecnico e scientifico di un ventennio di attività, va a chiudere in modo integrale la filiera che abbiamo sviluppato dal 1990, periodo durante il quale abbiamo portato avanti gli studi sulle tecnologie di caseificazione. Adesso è diventato prioritario questo centro di ricerca per non dimenticare il patrimonio caseario”, spiega il presidente del Corfilac Giuseppe Licitra.
La difesa dell’identità territoriale se passa attraverso la sperimentazione si propaga anche tramite la rete virtuale. La Cacioteca infatti sarà operativamente e simbolicamente il nodo primario di un network scientifico che ad oggi vede la partecipazione di quindici Paesi, il World Wide Traditional Cheeses (WwTCa). Anche questo un caso di associazione mai creatosi prima in questo ambito e che vede una doppia paternità, siciliana e francese. Cofondatore del gruppo, insieme a Corfilac, è infatti l’Inra (Institut National de la Recherche Agronomique) di Rennes. “Dal Pakistan alla Mongolia, dagli Stai Uniti al Portogallo alla Grecia, per la prima volta – aggiunge Licitra – si mettono insieme ricercatori di tutto il mondo per studiare e preservare i formaggi storici dei loro paesi, per integrare azioni e conoscenze al fine di caratterizzare e tutelare scientificamente le proprietà dei prodotti tradizionali”. Obiettivo del gruppo è anche quello di uniformare metodologie scientifiche e tecnologiche per rendere i protocolli sperimentali più omogenei e per consentire un maggiore confronto dei risultati. I membri del network si riuniranno in occasione del primo congresso internazionale proprio nelle sale della Cacioteca il 28 gennaio, incontro organizzato per presentare ufficialmente l’associazione.
Oltre alle funzioni sperimentali, l’edificio della Cacioteca Regionale Siciliana sarà anche un luogo accademico aperto ai consumatori. Chef, cultori del gusto, produttori, e tecnici saranno alla guida di percorsi di educazione alimentare e laboratori del gusto che si svolgeranno in apposite aule. E’ il progetto Accademia del Gusto che porterà alla scoperta della biodiversità dei saperi e dei sapori dei formaggi storici in abbinamento a grandi prodotti dell’enogastronomia. Per la diffusione casearia la Cacioteca metterà a disposizione poi il Teatro del Gusto, area multifunzionale attrezzata per convention, manifestazioni scientifiche e show cooking.
Per informazioni
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