Si chiama “Codice Gardini” il nuovo libro scritto a quattro mani dall’esperto Luca Gardini e da Pier Bergonzi, il curatore di Gazza Golosa che abbiamo intervistato qualche tempo fa (leggi qui l’articolo).
Il libro uscirà il 19 dicembre con la Gazzetta dello Sport e richiama volutamente il codice Marchesi, la summa in 14 capitoli della filosofia dello chef. Anche il sommelier, che è stato nel 2010 campione del mondo della categoria, tira le somme della sua carriera trascorsa ad “annusare, assaggiare, coccolare e riconoscere i vini. Abbandonando – spiega Gardini – il linguaggio tecnico e puntando sulla divulgazione e sulle emozioni da trasmettere”.
Gardini, 34 anni, è figlio d’arte, anche il padre Roberto è stato campione italiano tra i sommelier. Ha iniziato a lavorare in Romagna, è diventato il folletto dell’Enoteca Pinchiorri a Firenze, si è trasferito a Milano da Cracco ed ora è a capo di una società tutta sua. Quanti vini ha assaggiato finora? “Almeno centomila”. Ma sono solo dieci quelli che porterebbe in un baule su un’isola deserta. Ogni etichetta una tappa di vita impressa nella memoria.
Eccoli i dieci vini Top per Gardini
- Barolo Monprivato di Giuseppe Mascarello
- Chateau Cheval Blanc St.Emilion Grand Cru
- Brunello di Montalcino Tenuta Nuova di Casanova di Neri
- Champagne Cristal di Louis Roederer
- Albana di Romagna Scacco Matto di Fattoria Zerbina
- Port Vintage Nacional di Quinta do Noval
- Giulio Ferrari Riserva del Fondatore di Cantine Ferrari
- Sassicaia Bolgheri di Tenuta San Guido
- Oreno di Sette Ponti
- Taurasi Radici di Mastroberardino
Nel “Codice” gardiniano si insegna a degustare tutto ciò con metodo innovativo, una scheda punteggiata da smile, e categorie che vanno da “faccia del vino” a “forza emozionale”. Il prossimo passo? Il debutto, sempre il 19, di un sito: Gardininotes.com. Sottotitolo “The wine killers”. Solo in inglese, “anteprime e punteggi, ci ho investito tre anni di studio”. Inseguendo altri vini da ricordare.
C.d.G.