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Lo chef Bruno Barbieri riparte da Bologna: “Il mio Fourghetti sarà la casa di tutti”

23 Giugno 2016
Bruno_Barbieri Bruno_Barbieri


(Bruno Barbieri)

di Michele Pizzillo

Riparte da Bologna, la sua città, Bruno Barbieri, chef noto anche per essere uno dei giudici di Master Chef, con un nuovo locale allestito in quella che fu la Locanda dello Sterlino che ospitò anche Goethe, che aprirà i battenti venerdì 24. 

Il nome è Fourghetti (che sta per quattro spaghetti in dialetto bolognese), un locale che, dice Barbieri, “sa di casa, perché sarà la casa di tutti, un luogo pensato per unire e riunire, dove il piacere del buon cibo è il fil rouge che invita ad abbandonarsi ad una nuova esperienza.”
Questo nuovo brand della ristorazione italiana nasce dall’incontro dello chef pluristellato (dal Trigabolo di Argenta alla Locando della Solarola di Castelguelfo) con l’imprenditrice Silvia Belluzzi ed è un progetto, probabilmente molto ambizioso, che ha come obiettivo la valorizzazione di tutto il settore food italiano, visto che sono già in programma aperture a Miami, Barcellona e New York. Così come lo hanno concepito Barbieri e Belluzzi, è un luogo ibrido, uno spazio dal sapore internazionale capace di intercettare tutti i ritmi della vita quotidiana per mescolarli con i rituali più genuini della tradizione, la stessa che invade e pervade non solo Bologna, ma tutto il paese. Aggiunge la signora Belluzzi: “Fourghetti avrà orari lunghi perché è il luogo in cui il tempo si dilata e in cui la convivialità è protagonista. L’italianità e la bolognesità saranno nelle mura, nella cantina, nel cibo, ma l’ospite può avere la sensazione di essere in altre città in una dimensione di incontro tra mondi limitrofi in cui il tempo si ferma”.

D’altronde l’atmosfera di Fourghetti sarà a tratti voyeuristica, a tratti ricorderà quella del salotto italiano, archetipo dell’incontro e dell’intimità familiare. L’interno è caratterizzo da uno spirito ricercato ed eclettico, che recupera arredi della storia del design italiano, mescolandoli a elementi vintage e objects trouvés. È un mix & match di oggetti e complementi d’arredo che appartengono a stili ed epoche diverse, di superfici grezze che competono con quelle preziose, dove gli specchi riflettono all’infinito la presenza delle persone e la ritualità dei loro incontri.
Spiega chi lo ha ideato, l’architetto Davide Fabio Colaci: “Fourghetti nasce con l’idea di essere un luogo attraversato dalla globalitá e dalla tradizione. Un corto circuito tra classico e moderno, tra informale e ricercato, un habitat immersivo capace di parlare alla dimensione fisica e spirituale della nostra esistenza. Stili, materiali e textures fanno parte di unico mondo: quello dell'esperienza”.

Sarà, comunque, sempre la cucina il cuore del nuovo locale bolognese che Barbieri ha concepito come spazio di lavoro e di ricerca, visibile dalla sala attraverso un’apertura geometrica, che svela l’opera della brigata. Nella creazione di opere culinarie, il pluristellato che bolognese sarà affiancato dal fidatissimo Daniele Simonetti.  I due già anticipano quale sarà la proposta gastronomica del Fourghetti: una cucina tipica e tradizionale attenta alla ricerca, alla sperimentazione e alla creatività per far conoscere nuovi gusti e nuovi sapori. Una cucina dove la regionalità avrà un ruolo importante come la ricerca del prodotto e della sua tipicità, altro che km 0, e incontrerà le sfumature dei Paesi Arabi e del Basso Mediterraneo.

Si può dire che il locale concepito da Barbieri e dalla Belluzzi sarà come un ritorno al passato, con la rivisitazione di grandi classici: le polpette, le lasagne, i tortellini, attraverso le contaminazioni dei diversi territori con le loro spezie, elisir, estratti. Oltre che sui sapori, la ricerca si sviluppa nel rispetto assoluto della stagionalità, sulla ricerca di giochi di consistenze diverse e su abbinamenti innovativi tra portate e beverage.
Infine, Fourghetti sarà anche locanda, quasi un ritorno al passato, quando era frequentata da letterati di passaggio da Bologna. Quattro camere e una suite che possono ospitare e accogliere i clienti e gli habituè del ristorante. Un ambiente molto semplice e confortevole per un breve soggiorno o la permanenza di una notte. Lo stile vuole ricordare la tipica ospitalità bolognese, fatta di gesti spontanei che supera qualsiasi lusso e ornamento.