(Pierpaolo Sirch e Marco Simonit)
Dopo Château d'Yquem (il bianco più prezioso al mondo, leggendario Sauternes, unico vino in assoluto ad avere la qualifica di Premier Cru Supérieur), Marco Simonit e il suo gruppo di specialisti sono stati chiamati per salvaguardare la salute dei vigneti di altre due mitiche Maisons francesi: Château Latour, Premier Gran Cru Classé, uno dei più prestigiosi e preziosi vini al mondo (una bottiglia da 6 litri del 1961 è stata battuta all'asta da Christie's per 135 mila sterline) e Moët&Chandon, la casa di Champagne più glamour e conosciuta al mondo.
Château Latour è per i Bordeaux quello che Chateau d'Yquem è per i Sauternes: la perfezione, il modello verso cui tendere. Si trova in una delle più gloriose denominazioni della zona del Médoc, ovvero il Pauillac Aoc: la sua storia ha origine verso il 1670 circa, anche se la coltivazione della vite attorno alla torre di vedetta da cui prende il nome, costruita dagli inglesi nel XIV secolo, risale probabilmente ancor più indietro nel tempo. La fama dello Chateau Latour crebbe esponenzialmente nel 1700 con le esportazioni in Inghilterra e il successo presso la corte reale. Attualmente è di proprietà del finanziere Francois Pinault.
Moët & Chandon, da parte sua, ha una lunga tradizione fatta di conquiste, primati e innovazioni pionieristiche e leggendarie, che l’hanno resa sinonimo del più amato Champagne al mondo. Fondata nel 1743, la maison di Epernay possiede oggi oltre circa 1200 ettari di vigneti e produce annualmente oltre 32 milioni di bottiglie di Champagne. Fa parte del Gruppo Lvmh, leader mondiale nel lusso.
Queste cantine da mito – come pure gli altri Châteaux e i colossi francesi del vino di qualità quali Roederer di cui sono consulenti da tempo i Preparatori d’Uva – hanno l'esigenza di salvaguardare il loro patrimonio più prezioso, ovvero i vigneti minacciati da deperimento e mortalità precoce dovuti alle malattie del legno.
“Nella zona di Bordeaux – racconta Marco Simonit – il deperimento dei vigneti è un problema endemico, gravissimo, che falcidia oltre il 10% delle piante di Cabernet Sauvignon all’anno. Non avendo cure efficaci contro le malattie del legno (mal d’esca ed altre), Château Latour ha deciso di puntare deciso sulla prevenzione e ci ha chiamati come consulenti, dal momento che il Metodo Simonit&Sirch è volto rendere le viti meno vulnerabili, con una struttura legnosa più integra ed efficiente, grazie a una potatura mirata che riduce l’impatto devastante che hanno i tagli sul sistema linfatico delle piante. Abbiamo studiato il loro tradizionale modo di allevamento del Cabernet Sauvignon (Guyot del Médoc), abbiamo cercato di capirne i punti deboli e quindi abbiamo individuato tecniche di potatura meno invasive che lo stanno evolvendo, pur nel rispetto della tradizione. Il tutto, ovviamente, viene condiviso con la direzione e i tecnici dell’azienda. Lavoriamo soprattutto sui vigneti giovani e su quelli adulti non compromessi e formiamo le squadre dei potatori. La prospettiva è che in 5 anni si codifichi un sistema di potatura innovativo, che stiamo studiando specificatamente per Château Latour. Valuteremo via via con loro le eventuali modifiche da effettuare, sempre nel rispetto della tradizione.”
La medesima filosofia viene applicata dai Preparatori d’Uva anche nei vigneti di Moët&Chandon, dove stanno studiando delle tecniche di potatura che evolvano quelle tradizionali dello Champagne (il Sistema Chablis per il Chardonnay e il Cordone speronato dello Champagne per il Pinot Nero) con l’obiettivo di allungare la vita dei vigneti, che – con il 4/5 per cento di mortalità- sono meno vulnerabili di quelli di Bordeaux. “Avere delle piante più longeve possibile è infatti un’esigenza prioritaria per le grandi Maisons, dato che garantisce la continuità qualitativa e la riconoscibilità dei loro vini- spiega Marco Simonit – Abbiamo iniziato a lavorare da Moët & Chandon nel 2013 in tre aree: Valle della Marna, Montagna di Reims, Côte de Blanc.”
In Francia altre 7 importanti e conosciute Maisons si sono affidate quest’anno ai Preparatori d’Uva per la formazione e il tutoraggio dei propri potatori: il Premier Grand Cru Classé Château Ausone, i Grand Cru Classé Château Pape Clement, Château Carbonnieux, Château Yon-Figeac, Château de Fieuzal, il Second Grand Cru Classé Château Rauzan-Gassies, il Quatrieme Grand Cru Classé Château Marquis de Terme. Si vanno ad aggiungere alle 17 che il gruppo già segue fra Bordeaux, Champagne e Provenza.
In Italia e all’estero, sono oltre 130 le aziende che hanno come consulente questo dinamico gruppo, unico nel suo genere a livello internazionale, accreditato con università e istituti di ricerca italiani e stranieri. Fra le new entry italiane, cantine prestigiose quali Allegrini, Anselmi, Nino Franco e i gruppi Zonin (compresa l’azienda in Virginia) e Colle Massari.
C.d.G.