di Clara Minissale
Bagheria si conferma terra dalle potenzialità gastronomiche oltre che storiche e artistiche.
Il paese a pochi chilometri da Palermo, città delle ville monumentali, terra del limone verdello, patria dello sfincione, sede di uno dei due ristoranti stellati della provincia di Palermo (I Pupi) è stato scelto dallo chef Nino Ferreri come sede ideale per il suo nuovo ristorante. Aprirà i battenti martedì prossimo, 14 settembre, Limu, con un nome che rimanda al persiano limone e che è già un manifesto: omaggio ad uno dei prodotti principe di questa terra e agrume preferito dallo chef che questo territorio vuole raccontare attraverso i suoi piatti.
(Nino Ferreri)
Una nuova vita per Ferreri, chef di ritorno in patria, dopo anni trascorsi fuori dalla Sicilia a maturare e far sedimentare esperienze, che ora convergono sulla sua scommessa personale e professionale, che nasce a pochi chilometri dal suo paese d’origine, Trabia. Con lui in questa avventura la moglie Maria Grazia, il sous chef Lorenzo Brancaleon conosciuto a Milano e Giandomenico Gambino con esperienze nell’ambito della ristorazione stellata e degli eventi, che si occuperà di sala e cantina.
“Limu è il progetto di tre ragazzi che vogliono far stare bene a tavola i loro clienti – racconta Ferreri – nato dalla voglia di tornare a casa e favorito dagli incentivi di Resto al Sud, senza i quali sarebbe stato davvero difficile farcela”. A fare il resto è stato poi il luogo scelto dallo chef per aprire il suo ristorante, quella Torre Ferrante che si trova nei pressi dell’Arco del Padreterno, (via Ciro Scianna 17) e che gli è apparsa irresistibile. “Ci è sembrato un luogo dalle grandi potenzialità – dice – e a quel punto non abbiamo avuto più dubbi”. L’apertura di giorno 14 sarà a ritmo lento, pochi coperti alla volta, per avere la possibilità di mettere a punto le ultime cose e prendere la misura con non più di dieci ospiti a sera.
E mentre completa il giro di piccoli produttori di prossimità per selezionare le materie prime che saranno alla base del suo menu, mette a punto la carta che prevede quattro antipasti, quattro primi, quattro secondi e altrettanti dessert e quattro menu degustazione: quello da sei portate “Apparente povertà” sarà dedicato al pesce povero con lo sgombro cotto in camicia di sale, uno dei suoi signature, alici, cicale, prodotti del mare che cambiano a seconda della stagione; il menu da 7 portate, “100% Limu”, racconterà la storia dello chef attraverso piatti di carne e piatti di pesce che si alterneranno sulla tavola. Poi ci sarà un menu da 9 portate a mano libera che lascerà spazio a signature dish e qualche sperimentazione e infine un menu vegetariano. In cantina vini siciliani oltre ad una selezione di vini nazionali ed esteri. Trenta i coperti che con la bella stagione, grazie ad un terrazzino, possono diventare trentotto.
“La mia sarà una cucina basata al 95 per cento sul territorio – dice lo chef – La nostra idea è quella di trasformare prodotti siciliani con le tecniche apprese nel corso degli anni ma senza esasperazioni. E punteremo molto sul buon servizio in sala”. Ferreri, classe ’89, dopo la formazione all’istituto alberghiero, si è spostato in Sardegna per la sua prima esperienza lavorativa. “È stato nella cucina de I Frati Rossi, a Porto Cervo, dove usavamo materia prima di alta qualità, che mi sono davvero innamorato di questo mestiere”. Da allora è stato un crescendo. Prima in Belgio, poi Milano Marittima all’hotel cinque stelle Palace dove ha incontrato il suo mentore, lo stellato Felix Lo Basso “che – dice – oggi per me è come un fratello”. Con lui Ferreri è rimasto tre anni, fino a quando ha deciso di fare un’esperienza all’estero. Ad accoglierlo è stato il ristorante stellato La Table d’Adrien a Verbier, in Svizzera. Quindi nuovamente in Italia, a Milano da Unico dove Felix Lo Basso lo ha chiamato come sous chef e dove è rimasto fino al 2016. Ancora con Lo Basso nel Felix Lo Basso Restaurant a Milano fino al 2019, quando ha deciso di tornare in Sicilia. Ad attenderlo c’era il posto di executive chef all’hotel Villa Athena di Agrigento dove Ferreri è rimasto fino a gennaio di quest’anno, mentre intanto accarezzava il sogno di un ristorante tutto suo.
“Se me lo avessero detto cinque anni fa che avrei aperto il mio ristorante a Bagheria non ci avrei creduto – dice – anche se avere un luogo tutto mio era la mia aspirazione, come credo accada al 95 per cento dei cuochi. Essere rimasto folgorato dalla Torre Ferrante e ottenere un piccolo finanziamento statale sono state due cose fondamentali”. Del resto si sa, quando desideri davvero qualcosa, tutto l’universo cospira affinché realizzi il tuo desiderio.
Limu Restaurant
Via Ciro Scianna, 177 – Bagheria (Pa)
Tel. 091 6496288
reservation@limurestaurant.it
info@limurestaurant.it
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no