La celebre azienda di salumi acquista una parte minoritaria di PanB che si occupa della produzione dell'unico panino al mondo cucinato sotto ad una campana di vetro
di Michele Pizzillo, Milano
Che sarà mai questo PanB? Un semplice panino, ma cotto in modo diverso da quello solito che si trova in panetteria o utilizzati dai fast food, cioè sotto una campana di vetro.
E, in tempi inferiori del panino tradizionale e addirittura sotto gli occhi dei consumatori. Quando è apparso la prima volta, per iniziativa di Adriano Continisio e Paola Sersante, co-fondatori del brand insieme ad altri partner, con la supervisione di Raniero Proietti – una lunga esperienza nel mondo internazionale dell’investment banking e del private equity – che ha sponsorizzato questo progetto sin dall’inizio, qualcuno lo definì il panino impossibile. Invece, si è rivelata idea valida ed anche solida. Tant’è che adesso nella compagine azionaria entra un partner che si chiama Rovagnati, quello dei prosciutti nonché una delle poche aziende italiane che nel passato ha fatto shopping all’estero, con l’acquisto di un altro marchio storico, l’olandese Berkel. Nel format Panbolla, il re dei salumi acquisisce, in aumento di capitale, una quota minoritaria, ma sufficiente per sostenere il piano di crescita e di espansione del marchio sia in Italia sia all’estero. Tant’è vero che nei prossimi 18 mesi, PanB attuerà un ambizioso piano di espansione che inizierà dai centri commerciali del Nord Italia, passando per il centro di Milano dove aprirà il suo primo flag ship store. E, ancora una volta, è Milano la città pronta ad accettare qualsiasi tipo di innovazione che può interessare la ristorazione.
(Adriano Continisio)
PanB è la rivoluzione in paninoteca che vuole dimostrare che l’italian style è un mood da perseguire sempre, dalle tavole stellate a quelle più democratiche del fast food. Un progetto innovativo che viene da lontano, dall’esperienza trentennale di Adriano Continisio, da sempre appassionato di lievitati e che ha trasformato la sua passione nata con un blog in un progetto che sta riscuotendo sempre più interesse. Un pane apparentemente impossibile, dunque, e assolutamente unico al mondo, frutto di un lungo percorso di studio e di sperimentazione. “L’unicità di questo prodotto panario lievitato per più di 48 ore è legata al metodo di cottura, che avviene sotto una campana di vetro che crea un ambiente tecnicamente sfavorevole alla cottura, ma che per il Panbolla è il punto di svolta e di forza innovativa – spiega Continisio -. Questo pane cuoce a un terzo del tempo di un altro qualsiasi prodotto della stessa pezzatura in un qualunque altro forno. Una cottura flash che dona caratteristiche distintive rispetto a qualunque altro prodotto. Dal colore del bordo, dall’assenza di una crosta che lascia spazio a una pellicina croccante fino alla mollica che c’è ma, per la sua estrema leggerezza, quasi non si avverte alla masticazione”. Diverse anche le pezzature rispetto ai classici panini da fast food che attualmente si attestano intorno agli 80 grammi. Il Panbolla, proprio per la sua leggerezza e la sua scioglievolezza, può arrivare fino a un peso di 120 grammi senza risultare impegnativo e regalando soddisfazioni uniche ai consumatori.
Il progetto è stato messo a punto nel 2007 e oggi, seguendo un processo di continue sperimentazioni, dà vita a due versioni salate, una con farina semi-integrale e l’altra con l’aggiunta di farina di segale, e una dolce, il Bollicino ripieno di creme di varia tipologia, per una produzione di oltre 600 pezzi al giorno. Il tutto secondo un metodo che garantisce la replicabilità di un modello di produzione che è il punto di forza della ricetta che porta la firma di Continisio, da sempre punto di riferimento, anche grazie al suo blog, per gli appassionati di lievitazione. Chi, poi, visita i due centri piloti di PanB, uno alle Torri Bianche di Vimercate, alle porte di Milano, e l’altro al centro commerciale di Oriocenter a Bergamo, può godere del fascino che assicura la fase di cottura del Panbolla, con “le prime due fasi di produzione che avvengono nel laboratorio artigianale, lievitazione e cottura invece sono l’atto finale che si compie sotto le campane di vetro”, spiega Continisio. Con l’ingresso di Rovagnati nella compagine azionaria, per PanBolla arriva un sicuro riconoscimento per il lavoro sin qui svolto, per la continua ricerca di qualità anche delle materie prime e gli ingredienti utilizzati per le farciture e per gli ingredienti. “Siamo nati come loro clienti – conclude Continisio – ma oggi siamo molto orgogliosi del loro ingresso in società. Noi siamo ancora piccoli, Rovagnati ha evidentemente colto nel nostro progetto le potenzialità di una iniziativa imprenditoriale innovativa che fonda sul gusto tutto italiano il suo percorso di qualità e sviluppo”.