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La novità

Il paladino moderno secondo Giampaolo Caruso: svelata la sua seconda birra mazarese

10 Settembre 2021
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Ce lo aveva detto quando lo avevamo conosciuto.

“Le mie birre, che saranno sei, racconteranno una storia. Ci sarà un filo logico tra di loro” (leggi questo articolo>). E così è. Perché Giampaolo Caruso, per ora beer firm (ossia un produttore senza birrificio), titolare del marchio 91026 factory, ha svelato la sua nuova “bimba”, pardon… birra. E dopo la blanche belgian ale, ecco che arriva la Pilsener. Che, come aveva anticipato alla nostra redazione, è dedicata ad un uomo. Ma mettiamo insieme i pezzi. Caruso, 40 anni di Mazara del Vallo in provincia di Trapani, è uno di quelli che ha fatto il viaggio al contrario. Ossia è rientrato nella sua terra natìa dal Nord. Lasciando un lavoro per inseguire i suoi sogni e poter realizzare i suoi progetti. Nella sua testa ha tutto chiaro. Vuole fare birra. E vuole dedicarla alla sua terra. Una composizione narrativa fatta di sei “puntate”, e altrettante tipologie di birra. Con una iconografia ben definitia. Si è partiti con quella dedicata alla donna e ora il debutto di quella con l’etichetta dedicata all’uomo. “Sono io? – dice Caruso – Forse sì o forse no. Magari siamo tutti noi. La cosa che mi piace sottolineare è la continuità narrativa dell’etichetta che si lega indissolubilmente alla prima. Perché l’uomo rappresentato è il figlio della donna che avevamo conosciuto qualche tempo prima. Ha le fattezze che ricordano un pupo siciliano, ma in realtà è un paladino moderno, uno di quelli che non vuole essere un pupo e non vuole essere manovrato dai pupari”.

(La pilsener di 91026 factory)

Poi Caruso continua: “Un uomo che è chiamato a fare i conti con la propria terra – prosegue – che vuole sconfiggere un destino che gli aveva appioppato una strada già tracciata che non voleva. Lui vuole crearsi il suo destino. E queste cose sono ben ribadite nel brano che canto personalmente e che accompagna lo spot della birra”. A sentire Caruso sembra proprio la sua storia, o comunque la storia di molti giovani che devono lasciare la propria terra alla ricerca di cose migliori, ma che dentro hanno la rabbia positiva di voler fare le cose che piacciono circondati dgli amici e dagli affetti, ma soprattutto nella terra di nascita. Una storia che proseguirà prossimamente con la terza birra, che sarà una Ipa e che sarà dedicata alla terra. Note tecniche sulla seconda etichetta. E’ una bionda con uno stile ben precisa. Anche qui si notano subito i luppoli scelti, che donano una nota profumata alla birra. Ha un colore dorato chiaro brillante, un sapore seducente, bel bilanciamento tra il malto e i luppoli. Bassa gradazione alcolica (4,5), molto beverina e un retrogusto amaro molto accattivante. Come tutte le birre di Caruso, non è filtrata né pastorizzata e rifermenta in bottiglia.

G.V.