di Stefania Petrotta
Da dove iniziamo? Iniziamo da lui, Alessio Ricchiari, rappresentante e distributore nel settore dell’abbigliamento e dal quale, a detta sua, non solo non ha intenzione di uscire, ma vuole rimanere fino alla fine della sua vita lavorativa.
Solo che Alessio è, per quel poco che ci è dato di vedere nel paio di ore occorse per la nostra chiacchierata, un’anima positivamente inquieta, dal continuo guizzo di idee, appassionato del mondo degli spirits, e quindi non stupisce affatto che abbia, ad un certo punto, deciso di aprire un cocktail bar nel cuore del centro storico di Palermo.
Ecco no, allora iniziamo da qui: si chiama Rita Cocktail House il locale che Ricchiari ha aperto a piazza Borsa, in quelli che erano gli ambienti del confettificio Veniero. Rita come la mamma di Alessio che era una donna caparbia, che adorava organizzare eventi, fare da ponte tra diverse realtà culturali. Rita come Santa Rita da Cascia che, con il suo carattere dolce ma determinato, converte il marito da ghibellino irruento e rancoroso a mugnaio e, grazie alla fede, affronta con coraggio la morte dello stesso e dei loro unici due figli, e la cui raffigurazione che si trova all’ingresso, ad opera di Igor Scalisi, ha il volto prestato da Monique, giovane donna ivoriana, che ha sempre lottato per dare dignità e sicurezza alla propria famiglia, non rinunciando a dedicarsi agli altri.
Insomma, nasce da ottimi presupposti questo locale inaugurato il 31 ottobre dello scorso anno, ma che ha visto la luce solo ad intermittenza per 8 mesi a causa del succedersi delle varie fasi del lockdown. Piccolissimo lo staff che, oltre a Ricchiari, comprende Martina Gennaro, da lui stesso definita il proprio braccio destro, e Nicola Loiacono, che di Rita è il bartender. Al momento il locale è tecnicamente chiuso ma, se passate lì davanti, non stupitevi se vedrete al proprio interno tutta la squadra al lavoro. Alessio ha infatti deciso di lanciare un’idea che aveva in serbo dal giugno 2019, ma che non aveva tirato fuori perché occupato nell’apertura del nuovo locale. L’idea è quella di vendere i cocktail in barattolo o, per dirla alla loro, nelle “latte di Rita” che, appunto, non sono le comuni lattine da bibita, bensì dei veri e propri barattoli di latta con apertura a strappo, come quelli delle conserve, per intenderci. “Per comprendere l’idea – spiega – bisogna prima comprendere il senso che ha per me Rita e che spero di trasmettere a chi lo frequenta. Mia mamma era tenacia, viaggi, idee, ma soprattutto casa, pranzi natalizi, domeniche in famiglia, cucina, dispensa. Il mio pensiero dunque è partito dalla dispensa, dai barattoli spesso riutilizzati in casa, barattoli che già nel secolo scorso erano stati elevati a forma d’arte, basti pensare ad Andy Warhol, forse il più noto ad aver subito il fascino di una latta. In realtà, all’inizio avevo pensato alle bottiglie del latte in vetro, restando nel retrò, ma ho capito da subito quanto fosse scontata come idea. Poi un giorno stavo cucinando, che è una cosa che amo fare quando sono a casa, ho aperto una bella “boatta”, come si dice da noi, di concentrato di pomodoro, ho versato l’interno in pentola e ho messo un po’ di acqua calda dentro la latta per raccogliere quanto restasse del suo contenuto all’interno e improvvisamente l’idea. In quella gestualità mi è sembrato che si chiudesse il cerchio”.
Le latte, che hanno iniziato a circolare lo scorso weekend nonostante nessuna azione di marketing sia ancora stata lanciata, al momento sono tre, anche se già dal prossimo weekend verranno ulteriormente integrate con altre due. I cocktail attualmente in vendita al prezzo promozionale di 5 euro fino al 31 dicembre sono il Negroni, autentica passione di Alessio che nel suo locale gli ha dedicato addirittura un’intera carta, il Manhattan e il Pornstar Martini. Insieme ad essi, una latta contenente “semenza” come accompagnamento. Ogni latta da 90 millilitri si apre a strappo e porta sull’etichetta le istruzioni per godersi il cocktail a casa. “Specifichiamo la tipologia di bicchiere in cui va versato, la quantità di ghiaccio che dev’essere aggiunta e le eventuali guarnizioni. Insomma – conclude – quello che vogliamo è portare Rita a casa delle persone. E possiamo dire che già in parte ci siano riusciti perché, se è vero che non è stata ancora lanciata una vera a propria campagna di comunicazione, è anche vero che i social, a cominciare da Instagram, pullulano di foto delle latte di Rita grazie al supporto di amici e clienti”.
“Ci sentiamo molto fortunati ad avere tutte queste persone che ci vogliono bene e credono in noi – conclude Ricchiari – anche perché è questo il senso del mio locale: un luogo che si apra alla città e che con essa dialoghi. E il dialogo avviene anche attraverso la scelta di lavorare producendo il minore impatto ambientale. Il locale è interamente plastic free, ma anche nella scelta dei bicchieri abbiamo posto l’attenzione a che non vi fosse presenza di piombo nel vetro; molti materiali che utilizziamo sono riciclati, a cominciare dall’alluminio delle latte, fino a quelli usati per la realizzazione del locale stesso, come il rivestimento del bancone che null’altro è se non le vecchie saracinesche del confettificio. E, sempre riguardo le latte, abbiamo in serbo una sorpresa per far sì che non vengano buttate”. Insomma, una boccata di ottimismo in un momento in cui il respiro di tutti è quasi sempre filtrato da mascherine, a dimostrazione che si può lavorare anche se “chiusi”. Basta avere le idee giuste ma, soprattutto, crederci.
Rita Cocktail House
Via Malta, 25 – Palermo
T. 091 7654546
Chiuso: lunedì
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no