di Michele Pizzillo
Foodora è una startup tedesca nata da un’idea di Konstantin Mehl, Emanuel Pallua, Stefan Rothlehner e Sergei Krauze. Julian Dames si è unito al team nei primi mesi del 2015.
Fondata nel 2014 a Monaco di Baviera, oggi è una piattaforma del gruppo tedesco Rocket Internet, che permette di prenotare online, con pochi e semplici click, il pranzo o la cena o solo un piatto di qualità, ovviamente, che Foodora sceglierà tra i ristoranti convenzionati più vicini al luogo della consegna, in modo da fare arriverà direttamente a casa o in ufficio, in soli trenta minuti quanto è stato ordinato online. Pagando solo una commissione di 2,90 euro per ordinazione.
In questo modo Foodora replica l’esperienza del ristorante grazie alla rapidità di consegna, alla vasta scelta del menu e al packaging accurato nel quale si ricevono i piatti ordinati. Così, “da settembre ad oggi i ristoranti che hanno scelto Foodora sono aumentati ad una media del 20% a settimana e sono in continua crescita, così come le ordinazioni”, dice Matteo Lentini, comanaging director di Foodora Italia. Che sottolinea, pure, che “il settore dell’home delivery food in Italia è pronto a risponde bene allo stimolo di una startup innovativa come Foodora. I ristoratori sono i primi ad aver capito che, grazie alla tecnologia, possono ampliare il proprio raggio d’azione”. Tant’è vero che a Milano hanno aderito nomi di ristoranti di alto livello e, contestualmente, la varietà di scelta consente a chiunque, vegetariani, vegani, amanti della cucina esotica, del sushi o degli hamburger, di prenotare un piatto di qualità senza recarsi necessariamente al ristorante.
Contestualmente all'acquisizione di nuovi ristoranti nelle due città, Milano e Torino, dove Foodora è attiva, il management dell’azienda bavarese ha dati vita a Foodoracle, una webserie che parla del cibo gourmet e degli chef che lo creano.
“Ogni settimana vi porteremo in una città diversa, dietro le quinte dei ristoranti più innovativi con gli chef più creativi – sottolinea Lentini -. Il nostro percorso ci farà viaggiare per migliaia di chilometri, da Milano a Stoccolma, da Amburgo fino a Toronto; e queste sono solo alcune delle destinazioni. Lungo la strada scopriremo cosa porta gli chef a prendere rischi, a spingere i propri limiti e, alla fine, raggiungere il successo – sia in cucina che nella vita privata. È un viaggio attraverso gli scenari culinari più innovativi, che darà l’acquolina in bocca; non si può perdere”.
Scopo della webserie è quello di condividere l’amore per il buon cibo usando il più potente mezzo di comunicazione che ci sia, il video. “Vogliamo ispirarvi a provare un nuovo ristorante o una nuova cucina, e pensiamo che l’amore per il buon cibo possa portare noi tutti a vivere una vita più umana, felice e creativa – evidenzia Lentini-. Infine, si vedranno delle storie molto interessanti e, magari, la prossima volta ci penserete due volte prima di ordinare un Big Mac”.
La prima storia della webserie di Foodoracle è ambientata a Milano, ma ha inizio dal mercato del pesce di Tokyo e dai mercatini delle pulci di Pechino, ambienti frequentati da Rosy Chin, figlia di chef e chef e proprietaria del ristorante Yokohama. Quando è in cucina Rosy si descrive come una ribelle, che riesce a combinare insieme tutte le tradizioni culinarie da cui è influenzata (italiana, giapponese e cinese) per creare piatti fusion innovativi. E ci riesce benissimo nel suo intento, accostando al parmigiano il salmone nel suo futomaki, o rivestendo il carpaccio nella tempura di zucca. La sua cucina fusion mette alla prova anche i più tradizionalisti.
Poi sarà il turno di Angèle, a Parigi, che ha studiato medicina, psicologia e naturopatia prima di decidere di aprire un ristorante; non stupisce quindi che tutto quello che serve a La Guinguette D’Angèle è biologico e fresco, oltre ad essere senza glutine e senza lattosio. Ha aperto La Guinguette non solo per offrire cibo delizioso, ma soprattutto per aiutare le persone ad avere uno stile di vita più sano e, in generale, più soddisfacente. Con il suo background, Angèle capisce perfettamente la stretta connessione tra mangiare sano e avere una vita sana. Ma questo non vuol dire che la sua cucina non sia ricca di sapori; i suoi menu per il pranzo non solo sono bellissimi da vedere, ma sono tra i più buoni e salutari della zona.
Poi ci saranno Nikola & Bolle, originari di Stoccolma, dove la cucina messicana non è molto diffusa. Da un loro viaggio negli Stati Uniti nasce l’idea di portare la cultura culinaria messicana nella propria città. La loro soluzione? Il “ Truck”, nel quale cucinano deliziosi tacos in pieno stile messicano.
Invece ad Amburgo lo chef Chrisch Rott aveva una obiettivo: aprire un ristorante dove i vegani e gli amanti della carne potessero mangiare i loro piatti preferiti, fianco a fianco. Nasce così Saints & Sinners, un posto dove persone dalla mentalità molto diversa trovano nel cibo un punto di unione.
Mentre ad Amsterdam, Moshik Roth ha preso ispirazione da ogni parte del mondo, ma nel suo ristorante &samhoud places crea piatti che sono unici. Sia che si tratti di street food o di cibo gourmet, tutto quello che Moshik crea è pervaso dal sapore deciso e dall’originalità.