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Il birrifico artigianale americano che apre a Berlino: “Vi raccontiamo la nostra scommessa”

25 Aprile 2016
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(Teo Musso, Grec Kock, Maurizio Maestrelli Lorenzo Kuaska Daobove)

di Michele Pizzillo

La storia ci dice che i primi nuclei di cospiratori che volevano fare la rivoluzione, si riunivano in luoghi segreti come cantine, sottoscale, grotte sempre invisibili ad occhi indiscreti, buie, con una sola entrata. Una tana, insomma.

Questi ricordi storici ci sono venuti in mente quando, a Milano, abbiamo raggiunto il locale sotto il livello della strada del Baladin da dove Teo Musso ha partecipato alla rivoluzione birraria italiana con l’inizio della produzione di birra artigianale che oggi è una realtà interessante. E, così, forse casualmente, per “benedire” un’altra rivoluzione, è stata scelto proprio la “segreta” della birreria Baladin, aperta vent’anni fa nel centro di Milano, nel quartiere di Brera. Qui, infatti, Greg Koch, ceo e co-fondatore di Stone Brewing, il decimo birrificio artigianale più grande degli Stati Uniti, ha voluto incontrare il mondo degli appassionati di birra artigianale, operatori del settore e giornalisti per presentare l’apertura della nuova sede produttiva europea della sua azienda, a Berlino. Altro atto rivoluzionario: aprire un birrificio nella capitale della “patria” delle birre lager. “Spesso mi viene chiesto cosa ci facciamo in Germania. Anche perché il pubblico tedesco non apprezza molto le nostre birre, troppo amare. L’esperienza mi insegna, però, che se qualcosa non piace inizialmente allora stiamo facendo la cosa giusta”, ha detto Koch, facendo trapelare che la scelta è una sorta di scommessa.

“Ma, non si poteva fare diversamente se vogliamo fare gustare ai consumatori europei la birra artigianale americana – dice Koch -. Le tipologie di birra che produciamo devono essere bevute entro un breve lasso di tempo dal momento in cui vengono realizzate, per poterne garantire la piena espressione aromatica e qualitativa, condizione che non verrebbe pienamente soddisfatta se la birra provenisse dallo stabilimento californiano, visti i tempi necessari per il trasporto in Europa”.
Prima di arrivare a questa decisione, Koch e l’altro fondatore della Stone, Steve Wagner hanno riflettuto molto perché sapevano di fare un’altra provocazione simile a quella che li portò, nel 1996, all’avvio della produzione artigianale di birra in un Paese fortemente incline al consumo di prodotti industriali. Stone Brewing, infatti, ha rivoluzionato il concetto di birra negli Stati Uniti. La passione, l’impegno e la dedizione dei fondatori di Stone sono riusciti a coinvolgere e a fidelizzare una larga fetta di pubblico, arrivando a cambiare il gusto e le abitudini dei consumatori che oggi abbracciano con curiosità e partecipazione una nuova concezione di mondo birrario.
L’idea di Greg Koch prende vita da un aneddoto: l’assaggio di una bottiglia di Anchor Steam. “Ero a San Francisco e in quel preciso istante ho aperto gli occhi – ha detto il ceo di Stone – e ho deciso che dovevo mostrare alle persone un altro mondo, quello della birra artigianale”. Da lì la nascita di Stone Brewing, con Steve Wagner, che diventerà poi il primo mastro birraio della nuova azienda. Una storia lunga 20 anni fatta di difficoltà iniziali ma anche di grandi successi, che porta Greg e Steve nel 2009 a decidere di aprire un birrificio in Europa per poter garantire a tutti i clienti d’oltreoceano delle birre fresche e di qualità.

Nell’incontro milanese con tre esperti a tartassarlo di domande – Teo Musso del Baladin, Lorenzo “Kuaska” Dabove che è un’enciclopedia vivente della birra e Maurizio Maestrelli, giornalista esperto del settore – Greg ha risposto a tutti, intanto raccontando il perché della scelta di Berlino, avvenuta dopo aver esaminato più di 130 siti in 9 paesi diversi. La Capitale tedesca è risultata la più adatta per divenire l’hub internazionale del birrificio statunitense. I locali sorgono in un’ex fabbrica di inizio ‘900, edificio straordinario per la sua connotazione storica e industriale, della quale Greg si è letteralmente innamorato, così come a colpirlo è stata la città che la ospita, ricca di cultura underground, arte, musica e esuberanza intellettuale. Come per la nuova sede in Virginia, anche Berlino ospiterà, oltre al nuovo birrificio, un “Bistrot & Gardens”, un ristorante immerso nel verde dove poter assaporare un menu ispirato alle culture di tutto il mondo ma realizzato con ingredienti locali provenienti da piccoli produttori del posto. Le ricette delle birre, invece, non cambieranno: continueranno ad essere utilizzati luppoli americani e, com’è noto, in generosa quantità.

Anche in Europa Stone Brewing proseguirà nell’impegno ecosostenibile tant’è vero che nella nuova sala di cottura si punta a risparmiare il 32% di energia termica e il 23% di acqua durante il processo di fermentazione. Tutte le birre prodotte a Berlino saranno distribuite esclusivamente in Keg e lattine d’alluminio, che non influiscono sul gusto finale del prodotto: addirittura consentono una migliore e più longeva conservazione, ulteriore vantaggio rispetto alle bottiglie. Le lattine sono leggere e sostanzialmente indistruttibili. La loro forma permette, inoltre, di ottimizzare gli spazi in fase di trasporto con conseguente risparmio di tempi e costi. Ciò determina, sempre nella più ampia filosofia “green” del birrificio, di ottenere una riduzione delle emissioni di Co2 derivanti dal carburante utilizzato, che in questo modo viene ridotto sensibilmente. In merito all’uso consolidato delle bottiglie di vetro in Germania, gli studi hanno dimostrato che l’autotrasporto, lo stoccaggio, il consumo di energia supplementare derivante dai macchinari e i prodotti necessari per la pulitura per il riuso dei vuoti, non sono una scelta sostenibile e hanno un impatto negativo a livello ambientale.


(Kuaska)

Dopo Milano, Greg Koch, ha ripetuto la conferenza stampa a Roma, presso il Bir&Fud dove ha interrogarlo sono stati il beer teller Andrea Camaschella, Manuele Colonna proprietario dello storico pub “Ma che siete venuti a fa” e il fondato di Cronache di Birra, Andrea Turco. Tra un sorso e l’altro di birra, aneddoti e domande, si è parlato delle dinamiche del mondo della birra artigianale che deve essere, secondo Greg, scenario di una sana competizione tra compatrioti, e non tra competitor, che possa spronare gli operatori del settore a fare sempre meglio. Ha pure detto che la sua formazione birraria è avvenuta guardando all’Italia da dove trae “ispirazione giorno per giorno e che, sulla scena mondiale della birra artigianale, è indubbiamente il paese più creativo e interessante”.