Ripieno con la Vastedda della Valle del Belice Dop
Tutto pronto per l’abbuffata di arancine. Domani è Santa Lucia e a Palermo e dintorni è scattato il count down.
Quest’anno, come ogni anno, dalle prime ore del mattino del 13 dicembre faranno capolino sui banconi dei bar e delle rosticcerie le regine del cibo di strada dai gusti più disparati, dai ripieni classici, al burro e alla carne, a quelli più fantasiosi, a quelli dolci. Per tutti i palati, raffinati e non, ci sarà da sbizzarrirsi. Per i golosi sarà caccia alla novità, che questa volta avrà il sapore di una Dop siciliana: la Vastedda della Valle del Belice.
A proporla è la Pasticceria Cerniglia di San Giuseppe Jato, paesino a pochi chilometri da Palermo, in via Palermo 173. Ecco l’iniziativa per promuovere, in una delle date più attese del calendario siculo, il formaggio di pecora a pasta filata made in Sicily prodotta nel territorio compreso tra le province di Palermo, Trapani e Agrigento. Nasce da un’idea del presidente del Consorzio del Pecorino siciliano Dop e di Tutela della Vastedda Valle del Belice Massimo Todaro, accolta con entusiasmo da Turi Cerniglia, che non ha perso tempo a mettere a punto il ripieno per le arancine alla Dop siciliana. Ne preparerà più di 200 per Santa Lucia. Turi ci racconta di questa novità: “Ha già suscitato curiosità – dice il pasticcere -. I clienti chiedono e non vedono l'ora di assaggiarla. Ma anche a me attirava l’idea. Quando il professore Todaro mi ha proposto di utilizzare la Vastedda della Valle del Belice Dop al posto della mozzarella per fare una variante di quella al burro mi è subito venuta l’acquolina in bocca. Ho studiato il ripieno diverse volte per calibrare il formaggio con gli altri ingredienti. Alla fine ho trovato la giusta ricetta. Devo dire che con quella classica non c’è paragone. E’ più gustosa e poi ci consente di valorizzare il territorio, di fare conoscere un’eccellenza di casa nostra attraverso una specialità popolare e di largo consumo”.
Noi di Cronache di Gusto l’abbiamo assaggiata in anteprima. L’aroma caratteristico della Vastedda, quello del latte fresco di pecora, dolce, rende il ripieno dell’arancina gustoso, conferisce un sapore intenso, persistente ben stemperato dalla besciamella e dal prosciutto. Una bontà diversa dal solito che il bar vende al costo di 1, 30 euro.
Riuscito l'esperimento Turi Cerniglia, che oltre ad essere un abile pasticcere e cultore dell’arte dolciaria tradizionale è anche un grande intenditore di formaggi nazionali e internazionali, non si fermerà alla Vastedda del Belice. In cantiere ben presto si cimenterà con una specialità casearia di Piana degli Albanesi: “Mi piacerebbe provare a fare l’arancina con il cacioricotta, un erborinato con verdure delle nostre montagne”, ci anticipa.
C.d.G.