da Milano, Michele Pizzillo
Riproporre una sorta di negozio di vicinato, in questo caso specializzato ad offrire la pizza, per conquistare il mercato italiano. Questo il progetto di Domino’s Pizza, leader mondiale della pizza a domicilio, che dalla periferia milanese ha avviato quella che dovrebbe essere una vittoriosa conquista del paese dove è nato questo prelibato prodotto apprezzato in tutto il mondo.
“D’altronde noi siamo audaci, lo confermiamo portando la pizza proprio agli italiani”, dice Richard Allison, presidente di Domino’s Pizza, arrivato dagli Stati Uniti dove nello stato di Michigan nel 1960 fu fondata l’aziende che oggi conta oltre 12.000 ristoranti in attività in più di 80 paesi, con un giro d’affari di 8,9 miliardi di dollari, per inaugurare il primo negozio italiano.
“Ma la pizza Domino’s che proporremo noi è tutta italiana, preparata e servita da personale locale; anzi, personale reclutato nel quartiere dove apriremo i punti vendita”, spiega Alessandro Lazzaroni, presidente di Domino’s Pizza Italia. E, aggiunge: “Abbiamo lavorato per creare una versione molto speciale del menu che unisce le proposte principali di Domino’s con quelle italiane più tradizionali utilizzando ingredienti locali e una filiera di fornitori selezionati”. Tant’è che la pizza italiana firmata Domino’s è fatta con pomodori e mozzarella 100 per cento italiani, con l’aggiunta di alcuni prodotto Dop come il Prosciutto di Parma, il Grana Padano, il Gorgonzola, la Mozzarella di bufala campana”. Tranne una pizza hawaiana perché a pomodoro, mozzarella e prosciutto di Parma è stato aggiunto l’ananas, le proposte sono quelle tradizionali di una qualsiasi pizzeria italiana: come marinara e margherita, Napoli e Siciliana, wurstel e diavola, crudo e cotto e funghi, 4 stagioni e bufala, vegetariana e capricciosa.
Che bisogno c’è di utilizzare il marchio Domino’s quando tutto è stato studiato e creato in Italia?
Risponde Lazzaroni: “Per il modello di servizio, collaudato in 80 paesi del mondo, che garantisce la consegna della pizza calda al punto giusto per essere gustata dal cliente a casa propria da dove può ordinarla sul sito www.dominositalia, telefonicamente, direttamente sul punto vendita oltre che creare la pizza a proprio piacimento con gli ingredienti che preferisce e seguire online il proprio ordine, dalla preparazione alla consegna a casa”. Tutto consegnato nell’arco di 30 minuti e da personale specializzato. Insomma, un modo innovativo di fare e di vendere la pizza che ha convinto Lazzaroni ad investire all’incirca un milione di euro per mettere a punto la squadra che ha portato avanti la ricerca sui gusti più adatti per gli italiani, ma anche ad implementare la struttura ed aprire il primo punto vendita nella periferia milanese, attorno a cui gravita una popolazione superiore alle 20.000 unità.
(Richard Allison e Alessandro Lazzaroni)
“Adesso stiamo pensando di aprire almeno 10 nuovi punti vendita tra Milano e il suo hinterland, entro la fine del 2016. Per poi allargarci in tutta Italia con la formula del franchising”. Per Domino’s comunque è Lazzaroni il “master franchisee” del proprio brand. Insomma, l’uomo deciso a “portare ai consumatori italiani un prodotto familiare come la pizza che non sia solo di ottima qualità ma anche recapitata sull’uscio di casa ancora fumante, proprio come avviene in pizzeria.