Anche Luigi Veronelli aveva intuito le potenzialità di evoluzione in bottiglia della Turbiana
(Vigneti di Lugana)
Dopo 5 anni di attesa fra pochi giorni farà il suo debutto, il Lugana Riserva, la nuova tipologia che il Consorzio di Tutela presenterà ufficialmente al pubblico a Vinitaly 2016.
Già Veronelli aveva intuito le enormi potenzialità della Turbiana, vitigno autoctono, capace di una straordinaria evoluzione in bottiglia, uno degli aspetti che rendono più pregiato e di valore il Lugana. “Se la versione base si dimostra sorprendente nella capacità di arricchirsi in complessità e profumi, il Riserva è stato appositamente studiato e concepito per essere bevuto ad anni di distanza – spiega Luca Formentini, presidente del Consorzio -. Introdotto con la modifica del disciplinare del 2011, è ora pronto dopo un affinamento di 24 mesi. Siamo convinti si tratti di un ottimo prodotto: i toni cromatici sono più accesi, i profumi più evoluti e complessi, con note di pietra focaia e sentori balsamici, una mineralità più calda al palato, ma comunque avvolgente, sapida e persistente. Al momento 13 cantine hanno deciso di produrre questa tipologia, fortemente voluta dal Consorzio. Attendiamo ora con trepidazione le reazioni del pubblico”.
Ma se il Riserva è la novità, l'altro tema che terrà banco alla 50ma edizione di Vinitaly resta l'impegno del Consorzio per la salvaguardia del territorio. Forte della visibilità internazionale della manifestazione Formentini ricorda la minaccia che incombe sui terreni del Lugana, che secondo il progetto attuale saranno letteralmente tagliati in due dal passaggio della linea ad alta velocità. “La posizione del Consorzio non cambia, non vogliamo condizionare il progetto in sé, ma chiediamo di potenziare lo sfruttamento della linea storica tra Desenzano e Peschiera invece di sfregiare nuovamente un territorio già al limite della cementificazione – spiega il Presidente – . La campagna #savelugana non è conclusa, anzi, proprio da Verona vogliamo invitare tutti i winelover e coloro che hanno a cuore una gestione sostenibile del territorio a unirsi al nostro appello”.
La Doc Lugana è nata nel 1967, prima in Lombardia, e i confini non sono mai stati cambiati. Le potenzialità secondo una stima del Consorzio sono di poter arrivare fino a 3.000 ettari con i confini attuali. Nel 2015 è stata superata la soglia dei 1.500 ettari, pari a 15 milioni di bottiglie immesse in un mercato sempre più internazionale. Il 75% del Lugana infatti viene esportato. La domanda è altissima, tanto che praticamente tutte le cantine restano senza giacenza prima della nuova vendemmia. Il passaggio della Tav secondo il tracciato previsto porterebbe all'esproprio di 70 ettari di coltivazione e 57 ettari di vigneti del Lugana. Lo scorso 22 febbraio il Ministero dell'Ambiente ha dato parere positivo al secondo tronco per quanto riguarda proprio il tratto da Brescia a Verona.
C.d.G.