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La manifestazione

VinoVip archivia la ventesima edizione: da qui la proposta di un protocollo di sostenibilità

13 Luglio 2017
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Tra le splendide montagne ampezzane si è conclusa un’altra edizione di VinoVip, l’appuntamento enologico biennale, organizzato da Civiltà del bere, che rappresenta il vero e proprio incontro al vertice per le più note Cantine dello scenario vitivinicolo italiano.

Organizzare un summit per i produttori, un momento di scambio e di confronto per i maggiori esperti del vino italiano, ma anche realizzare il desiderio di molti appassionati di conoscere il mondo del vino da dentro, come veri professionisti. Veicolare l’importanza di un “sistema vino” nazionale, basato su valori e regole comuni. Oltre, ovviamente, a farsi portabandiera della produzione vinicola di tutta la penisola italiana e dell’altissima qualità che la distingue.  Erano tanti gli obiettivi che VinoVip si era posta anche quest’anno e che, nuovamente, è riuscita a portare a termine con successo. “In ambito enologico, si è manifestata negli ultimi anni una tendenza crescente a parlare di Italia e non più di singole regioni – ha commentato Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere – ed è esattamente questa la nostra forza e il messaggio che VinoVip ha colto: creare un sistema di condivisione di un protocollo di sostenibilità a livello nazionale, in cui l’eterogeneità della produzione italiana possa trovare un punto di riferimento”.

Anche la comunicazione vinicola è stato un tema particolarmente dibattuto nel corso dell’evento. Ne è emerso che oggi è imprescindibile riconoscere l’esistenza di due diversi approcci alla comunicazione. Da una parte la comunicazione del vino d’autore, senz’altro di nicchia e che ambisce a veicolare la complessità d’informazione che ovviamente necessita di molto tempo e attenzione da parte del consumatore per cogliere al meglio le varie sfaccettature. Dall’altra la comunicazione dell’80% dei vini, dove il messaggio è semplice e immediato, il target è vario e dove l’utilizzo competente e professionale degli strumenti di marketing può davvero fare la differenza.

Come di consueto, l’appuntamento ha lasciato spazio anche al ricordo di Pino Khail, fondatore di Civiltà del bere e ideatore di VinoVip, alla cui memoria è stato intitolato il Premio Khail, consegnato in occasione dell’evento a chi, nell’ambito del panorama italiano, valorizza e promuove al meglio il nostro vino nel mondo, facendosi ambasciatore dell’enologia nazionale. Quest’anno è stata la volta di Pio Boffa, titolare dell’azienda Pio Cesare. A lui si deve il grande successo del Barolo e delle Langhe a livello internazionale. Con queste parole il direttore di Civiltà del bere, ha conferito il riconoscimento: “Il vincitore del Premio Khail è una persona che ha davvero dedicato la vita alla sua azienda, al suo vino e al suo territorio, viaggia per più di 150 giorni l’anno (forse 200!), ovunque nel mondo. E, se possiamo aggiungere un particolare toccante, è tra i pochi che non solo ricorda con enorme stima Pino Khail, ma si commuove ogni volta che ne parliamo.  Siamo quindi particolarmente lieti che Pio Boffa sia il vincitore del Premio Pino Khail 2017: titolare della Pio Cesare, una delle Case vinicole che hanno maggiormente contribuito al successo del Barolo (e delle Langhe) nel mondo. Grazie Pio per quello che hai fatto (e non solo per la tua azienda)!”

88 Cantine partecipanti per 333 etichette di livello, mastercalss, degustazioni e incontri hanno animato la due giorni realizzando un mix vincente di confronti e degustazioni di qualità, accompagnati inoltre da altissimi nomi del vino internazionale: da Pedro Ballesteros Torres MW a Charlie Arturaola, David Way e Riccardo Cotarella. Ora VinoVip vi dà appuntamento all’8 e 9 luglio 2019 sempre a Cortina d’Ampezzo per un nuovo prestigioso summit del vino italiano.

C.d.G.