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La manifestazione

“Vini Birre Ribelli” a Bruxelles è diventato grande: seimila visitatori nella due giorni

28 Novembre 2017
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di Alma Torretta, Bruxelles

Gli appassionati di vini naturali e di birre artiginali hanno ormai anche a Bruxelles un appuntamento imperdibile da segnare in agenda. 

Si è appena concluso, alla sua quarta edizione, il salone ‘Vini Birre Ribelli’ che non solo continua a crescere per numero di produttori e visitatori, ma soprattutto quest’anno ha mostrato di essere ben strutturato e organizzato. Nato da un’idea di Patrick Böttcher, di professione farmacista ma anche amministratore di Slow Food Metropolitan Brussels, da molti anni appassionato di vini naturali ma anche d’Italia, paese che Patrick visita tutte le volte che può e che ama profondamente, come dimostra già la scelta del nome dato al progetto, non a caso in italiano, e che vede sin dal primo anno una notevole partecipazione di vignaioli e birrai italiani. Quest’anno in uno dei grandi padiglioni di Tour & Taxis, ex complesso industriale lungo il Canale di Bruxelles, si sono riuniti 121 vignaioli da 8 paesi, per la maggior parte belgi, francesi ed italiani, 24 birrai tra cui gli italiani in decisa crescita, oltre a stand di librerie, distillerie, associazioni, e tanti foodtruck nel Villaggio Slow Food  che ha offerto al pubblico una selezione di specialità alimentari buone, pulite e giuste, in buona parte italiane. Ed i visitatori sono passati dai circa quattromila in due giorni dell’anno scorso a più di seimila con possibilità di degustare ma anche di acquistare i prodotti che piu sono piaciuti. Non male per un salone che è nato di nicchia e che oggi invece dimostra di essere oggetto di un interesse che sta crescendo notevolmente. 


(Patrick Böttcher)

Grande attenzione è stata posta dunque al fatto che il salone non perda, sviluppandosi, la sua anima ribelle, di luogo di incontro di produttori e consumatori che vogliono bere vini vivi e dal gusto non omologato, per appassionati a volte anche un po’ estremistri che vogliono sapere e confrontarsi con gli uomini e le donne che quei vini producono, conoscere il loro lavoro, i loro valori e la loro filosofia. E lo stesso può dirsi per le birre. 

Per la stessa ragione il salone, pur cominciando ad avere numeri importanti di partecipazione, ha fatto un suo punto d’orgoglio di essere “Rifiuti Zero” e in collaborazione con l’associazione Zero Waste Belgium, ha garantito che l’evento sia stato un modello di gestione ecologica dei rifiuti per questo tipo di manifestazioni con misure che vanno dalla diminuzione della comunicazione su carta all’evitare gli imballaggi eccessivi, dal riciclo selettivo generalizzato di tutto il materiale utilizzato all’evitare persino lo spreco dei fondi di bottiglia prevedendo una grande botte in cui versarli per produrre aceto.